Tempi difficili
- Autore: Charles Dickens
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Il romanzo Tempi difficili (titolo originale: Hard Times) descrive Coketown (i.e. Preston), una cittadina industriale del Nord nell’area di Manchester, negli anni ’40. Qui i tempi sono "difficili" non solo a causa della povertà, delle condizioni di lavoro e della lotta di classe, ma a causa della sterilità, aridità e spreco di vite umane, derivati, secondo l’autore, dall’ignorare o reprimere il lato immaginativo ed emozionale dell’uomo.
Il romanzo, di critica sociale, mostra gli effetti di:
- la rivoluzione industriale, dopo cui gli uomini sono ridotti a "braccia", pura forza lavoro;
- i principi utilitaristici, secondo cui "il buon samaritano era un pessimo economista";
- un ambiente familiare non adatto alla crescita dei giovani, con madri deboli e padri insensibili;
- un errato sistema educazionale, con una scuola in cui originalità e creatività non sono più stimolate.
Coketown vive solo di benessere materiale, profitto, produttività e materie statistiche.
Numerosi i personaggi presentati:
- Mr Gradgrind, un sociologo e influente membro del Parlamento, con la sua famiglia;
- Louisa Gradgrind, la primogenita, intrappolata in un matrimonio senza amore con Bounderby, e corteggiata dall’ozioso James Harthouse, giunto in città con lo scopo di entrare in Parlamento con l’aiuto del padre della ragazza;
- Bounderby, amico stretto e poi genero di Grandgrind, un volgare proprietario terriero e banchiere, classico uomo che"si è fatto da sé", ricco, ma che vanta umili origini;
- Stephen Blackpool e Rachael, due tessitori, vittime dello sfruttamento industriale, privi di diritti e senza futuro.
Contrapposta alla bruttezza e squallore di Coketown, è allora presentata la realtà del Circo, descritto come il mondo del divertimento, solidarietà, mutuo soccorso e affetto sincero, dove vivono coloro che possiedono una ricchezza non materiale, ma interiore.
Convinto che non ci debba essere spaccatura tra cuore e mente e che nessuno debba essere ridotto a semplice burattino o figurante, Dickens vuole sottolineare come nessun uomo d’affari o sindacalista può arricchire con teorie la vita dell’uomo di quella fantasia e immaginazione di cui ha bisogno.
Tempi difficili, il romanzo di denuncia di Charles Dickens
di Francesca Barile
Tempi difficili è un romanzo che rompe con la narrazione classica di Charles Dickens per inserirsi pienamente nella critica sociale più pura, perdendo la nota moralista che aveva fino ad allora caratterizzato la scrittura del popolare autore inglese.
Ogni libro della storia prende un titolo che richiama un versetto della lettera di san Paolo ai Galati: Semina, Mietitura e Raccolto.
“ciascuno di noi raccoglie ciò che ha seminato” (Galati 6,7)
A loro volta le intestazioni delle tre parti sembrano alludere alla pedagogia di Pestalozzi, pedagogo elvetico che soleva paragonare il fanciullo e la sua crescita ed educazione alla pianta e alle varie fasi del suo sviluppo.
Ambientato a Coketown (Città del carbone), una cittadina industriale del nord Inghilterra caratterizzata da case tutte uguali annerite dal fumo delle fabbriche, il romanzo descrive la vita difficile di una tipica mushroom town (città fungo) sorta nei pressi delle fabbriche, consacrata al dio lavoro e totalmente noncurante dei bisogni, nonché del benessere, dei suoi abitanti.
Il protagonista del romanzo, Thomas Gradgrind (letteralmente Frantuma voti), è un educatore, fondatore della scuola locale e fautore della cultura razionalista tout court.
I bambini secondo Gradgrind, ma anche secondo le teorie contemporanee a Dickens, sono solo contenitori da riempire con nozioni e fatti, mettendo al bando intuito e immaginazione.
Criticato da molti contemporanei, il romanzo di Dickens si guadagnò tuttavia un notevole consenso ed è considerato uno dei più importanti lavori di denuncia della società industriale dell’epoca, nonché delle teorie educative di metà Ottocento.
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