Un colpo al cuore
- Autore: Piergiorgio Pulixi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2021
Dopo il Premio Scerbanenco vinto nel 2019 con L’isola delle anime, pubblicato da Rizzoli, ha fatto il suo ritorno un autore di noir molto apprezzato (qui la nostra intervista) Piergiorgio Pulixi con Un colpo al cuore, per la stessa casa editrice (Rizzoli, 2021, collana Nero).
Uscito in libreria lo scorso gennaio, il romanzo presenta legami con alcuni lavori precedenti sia per personaggi che per ambientazioni. Ritroviamo infatti l’affascinante ma misterioso e solitario commissario-criminologo, ora vicequestore, Vito Strega, protagonista assoluto de Il canto degli innocenti e La scelta del buio, che verrà chiamato da Milano, dove si trova, per far luce su un caso che sta scuotendo una città tranquilla come Cagliari. Qui si trova a lavorare con le due ispettrici Eva Croce e Mara Rais interpreti del libro premiato citato all’inizio. Donne molto diverse tra loro: la prima più riflessiva e acuta, la seconda dai modi aspri e impulsivi. Nonostante questo hanno imparato a fidarsi l’una dell’altra.
Questi personaggi sono abilmente descritti e riassunti nei loro aspetti psicologici, dando la possibilità a coloro che ancora non li conoscono di inquadrarli ugualmente e farsene un’idea precisa sin da subito.
Il prologo – ambientato nel chiuso di un’aula di tribunale dove un pedofilo viene assolto perché il reato è caduto in prescrizione – introduce i due temi principali: la mala giustizia e l’informazione.
Addentrandoci nella trama, l’indagine che dovrà affrontare il particolare trio di poliziotti riguarda un feroce serial killer che scuote ben presto non solo gli ambienti investigativi, avvezzi comunque per mestiere a certe scene o situazioni, ma l’intera opinione pubblica. L’assassino infatti rapisce e tortura le proprie vittime estraendole i denti e facendo rinvenire questi ultimi in un sacchetto. Per questo motivo viene chiamato il Dentista. Altri invece usano l’appellativo di Giustiziere o Vendicatore.
C’è un altro aspetto che traccia il suo modus operandi e lo distingue: crea un video dove spiega cosa sta facendo dando quindi la possibilità al pubblico di assistere a questa forma di processo sommario con un semplice clic, e di decidere sulle sorti “dell’imputato”. In tal modo la gente patteggia per il carnefice anziché per la vittima di quel momento perché spinto da motivazioni buone e giuste.
“Dopo qualche secondo il carnefice uscì dall’inquadratura e con una dissolvenza la diretta terminò, lasciando impresso l’indirizzo di un sito”.
Il killer dimostra di essere motivato e abile. Eppure le competenze psichiatrico-forensi di Strega, che riesce a fare un ottimo identikit della personalità dell’omicida, unite alle differenti abilità delle sue due collaboratrici, serviranno a capire che dietro c’è un progetto più ampio teso a punire non un singolo individuo ma una società malata e ripiegata su stessa che non riesce a far fronte ai mali, vecchi e nuovi, che si trova a dover affrontare, a causa del narcisismo e dell’egocentrismo imperanti.
“Il suo omicidio ha un elevato valore simbolico, in quanto non è la singola vittima che si vuol punire, ma la società nel suo complesso, e più nello specifico il sistema della giustizia. È questo il suo criterio ispiratore. Più che un criminale affetto da turbe mentali, è un uomo molto intelligente e lucido, che ha votato tutto se stesso a una causa. C’è una precisa filosofia dietro quello che sta facendo”.
Gli investigatori, inoltre, dovranno misurarsi sia con la ricerca di tutti gli elementi utili a risolvere il caso, compresa l’analisi di dati tecnico-informatici che devono ormai essere sempre più sofisticati per contrastare gli hacker professionisti, e sia con coloro che pur di avere notizie da dare in pasto agli utenti farebbero carte false. Cronisti d’assalto e perlopiù senza scrupoli che non fanno onore a un settore importante e delicato come quello del giornalismo. Un’“arena professionale” la chiama, non a caso, il narratore.
L’ingiustizia è più facile che crei vendette, rancori e odio. L’esposizione mediatica esaspera i toni, un cattivo giornalismo non rende un buon servizio alla collettività, la certezza della pena deve ritornare una colonna portante del diritto. Per stemperare la lettura ad alta tensione non mancano scene più leggere o ironiche riguardanti gli aspetti lavorativi fra colleghi che si trovano fianco a fianco nel tentare di dare un nome e un volto all’assassino.
Sono tanti gli argomenti sociali che troviamo che non soverchiano mai il ritmo da thriller qual è Un colpo al cuore, con una resa piuttosto cinematografica e a effetto, forse più di altre volte. Pulixi è molto bravo a combinare la riflessione etica con il romanzo di genere ben scritto che non perde così la sua essenza, creando il giusto mix.
Infine, un cenno alla musica, che nelle sue opere ha sempre una certa importanza e fa parte del modo di esprimersi, vuoi per alcune citazioni inserite o per il titolo. Stavolta infatti, quest’ultimo, allude a una canzone di Mina:
“Se un giorno ritornassi da me
Sarebbe un colpo al cuore
Se nascesse ancora la tua voce
Dal silenzio che c’è intorno a me
Sarebbe un colpo al cuore”.
Un colpo al cuore (Nero Rizzoli) (Le indagini di Mara Rais ed Eva Croce Vol. 2)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un colpo al cuore
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