Waterloo
- Autore: Bernard Cornwell
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
Duecento anni fa, sulla strada per Bruxelles la Grande Armée scommise col destino.
È la battaglia che ha cambiato la storia, duecento anni fa esatti, ma se anche fosse andata diversamente, non sarebbe cambiato niente. Se Napoleone avesse vinto il 18 giugno 1815 a sud di Bruxelles, prima o poi sarebbe arrivata la sconfitta che “avrebbe cambiato la storia”. A farlo notare con la lucidità di grande romanziere d’azione, prestata questa volta a un saggio storico d’autore (“Waterloo” (Longanesi, 334 pagine 17,60 euro), è il londinese Bernard Cornwell, il papà di Richard Sharpe, ufficiale dell’esercito di Sua Maestà Britannica proprio in epoca napoleonica, ma anche il creatore di tanti eroi e guerrieri d’altri tempi, nella sua intensa produzione narrativa.
Lo definisce il mio primo libro non-fiction, infatti non è un romanzo ma una ricostruzione degli eventi, vivacizzata da testimonianze dirette dei protagonisti, che danno al testo storico la cadenza di un racconto appassionante.
Una campagna, quattro giorni e tre eserciti: presupposti, movimenti, eroismi della breve campagna che ha segnato un punto di svolta, l’inizio vero di un secolo e di una nuova epoca.
Perlustrando le strade che i francesi avrebbero potuto percorrere verso la più vicina capitale europea, il duca di Wellington aveva notato una buona posizione difensiva. Un modesto rilievo, affiancato da una fortificazione naturale, il castello di Hougumont e da una fattoria protetta da un solido muro, La Haye Sainte. Dalla cima di Mont Saint-Jean, si scorgeva un piccolo borgo, con una chiesa graziosa e taverne accoglienti. Lo avrebbe ricordato per sempre. Era Waterloo.
Di lì a poco, avrebbe dato il nome a un evento importante, che poi non fu così importante, perché davanti a un Napoleone vittorioso sarebbero sempre rimaste forze schiaccianti, che prima o poi l’avrebbero sconfitto. Messi in difficoltà inglesi e prussiani, l’imperatore avrebbe dovuto affrontare gli eserciti austriaci e russi che marciavano contro la Francia. Comunque, venne fermato già a Waterloo, scrive Cornwell:
alcune battaglie non cambiano nulla, Waterloo ha cambiato quasi tutto. Ecco cosa rende questa battaglia così significativa.
Le operazioni si possono dividere in tre fasi principali: pressione francese contro l’ala destra di Wellington, per attirarvi le riserve e sferrare un attacco massiccio sulla sinistra. Progetto fallito. Poderoso assalto di cavalleria al centro-destra dello schieramento nemico. Infruttuoso. Infine, mentre i prussiani stavano affluendo, disperato attacco della Vecchia Guardia imperiale. Di contorno, ma non meno sanguinosi, gli episodi di Hougoumont e La Haye Sainte. Tutto fin troppo semplice, ma non agli occhi di chi vi venne coinvolto, infatti uno dei motivi che hanno spinto lo scrittore inglese a esordire nella saggistica è l’intento di interpretare lo stato d’animo di quanti si trovarono sul campo di battaglia nella convulsa giornata.
La battaglia, per come si svolse dagli scontri di Quatre-Bras e Ligny del 16 a quelli del 18 giugno di Waterloo e Wavre, è per Cornwell tanto entusiasmante nella sua autenticità da superare l’emozione che può dare qualsiasi romanzo. Ha una marcia in più, contiene in sé un racconto grandioso che supera qualsiasi immaginazione. Per come si è svolta è magnifica, sostiene Bernard. Lascia senza fiato.
Ogni volta che leggo qualche resoconto su quel giorno, non vedo l’ora di arrivare in fondo.
È pomeriggio avanzato, ma c’è luce piena, quando la Guardia dell’Empereur, che non ha mai conosciuto sconfitta, risale il pendio sul quale l’attendono le già provate truppe britanniche. Più lontano, i prussiani avanzano ad aggredire l’ala destra dell’Armèe. Se la Garde batterà gli uomini di Wellington, farà in tempo a contenere le giubbe nere incalzanti del generale Blucher. È uno dei giorni più lunghi dell’anno e al tramonto mancano ancora due ore, più che sufficienti perché uno o due eserciti vengano annientati.
Come capita con le grandi storie, anche se si sa già come andrà a finire vale sempre la pena di rileggerla.
Quindi ecco, di nuovo, la storia di quella battaglia.
Waterloo
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Ero e sono tutt’ora un lettore di Bernard Cornwell ed in particolare per la saga di Sharpe che ,purtroppo,da qualche anno non viene più proposta.Mi auguro che almeno nel 2021 esca qualche volume,ho 67 anni e sono curioso di scoprire come finiranno le avventure del ns.mr.Sharpe (sto evitando,nell’attesa,di passare a qualche volume in lingua originale.
Saluti F.Gori