Sull’eclettismo di Luigi Comencini
- Autore: Alessandro Ticozzi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Ricevo l’ennesimo fascicoletto di Alessandro Ticozzi sul cinema, “Sull’eclettismo di Luigi Comencini” (Edizioni Sensoinverso, 2017). Lo segnalo perché è redatto con la solita attenzione e perché tratta un regista sul cui specifico si è indagato con discontinuità: quel Luigi Comencini ricordato dai più per l’inarrivabile Pinocchio televisivo, ma autore di pellicole altrettanto significative (Pane, amore e fantasia, Tutti a casa, La ragazza di Bube, Voltati Eugenio, fra le tante). Uno specifico segnato da atmosfere agrodolci, che dietro l’apologo a tema, o il racconto dell’infanzia, introducono spesso a una morale sottesa.
Come sottolinea Alessandro Ticozzi a introduzione del volumetto:
“Così Luigi Comencini parla dell’eclettismo della sua opera, che lo ha portato a essere giudicato da tanta critica (…) un onesto artigiano che si prestava a girare ogni genere di film piuttosto che un autore vero e proprio, con una sua linea poetica ben definita: errore imperdonabile, dal momento che in realtà al grande regista di Salò (…) dobbiamo alcune delle pagine più sentite del cinema e della televisione italiana”. (p. 9)
“Sull’eclettismo di Luigi Comencini” dunque ne analizza agli ambiti – Favole tra commedia e dramma, I film sull’infanzia, I lavori televisivi – e lo fa con cura informativa. Le diverse testimonianze di attori e registi che con Luigi Comencini hanno collaborato (da Claudia Cardinale a Diego Abatantuono, da Giuliana De Sio a Dalila Di Lazzaro, fino ad arrivare all’indimenticabile Andrea Balestra di Pinocchio) costituiscono un importante valore aggiunto al volumetto, che fa il paio ideale con “Sull’eclettismo di Alberto Lattuada” (Edizioni Sensoinverso, 2014) che vi segnalo a sua volta.
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