I manoscritti perduti degli Illuminati
- Autore: G. L. Barone
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2016
Un uomo distinto, sulla cinquantina, dice di chiamarsi Herman van Buuren e propone un affare. Di fronte, ma in luoghi diversi l’uno dall’altra, ha due persone sequestrate, un uomo e una donna, vecchie conoscenze di G. L. Barone, che tornano in azione – con qualche handicap iniziale dovuto alla condizione di cattività – nel nuovo thriller esoterico dello scrittore varesino: “I manoscritti perduti degli Illuminati” (Newton Compton, 2016, pp. 380, euro 12,00).
Andreas Henkel e la fidanzata Stella Rosati sono in difficoltà nelle prime battute del romanzo. Lei in particolare, è incappucciata e ammanettata ai braccioli di una sedia a rotelle. Non sono vicini, si diceva, distano addirittura centinaia di chilometri, eppure sono più che mai legati da un drammatico ricatto, che mette a rischio la vita della giovane magistrato. Ha solo settantadue ore di tempo prima che la somministrazione progressiva di una proteina la uccida, a meno che…
Henkel è un agente dei Servizi Segreti Vaticani e la Santa Sede possiede qualcosa che van Buuren dice di volere ad ogni costo. Il noto scienziato visionario, biochimico e fisico, pretende quattordici rotoli di papiro, reperti bimillenari. Sostiene che siano stati rubati durante un’asta a Firenze e questo è verissimo. È avvenuto con un colpo da commandos, gran spreco di esplosioni e due vittime. Aggiunge d’essere certo che al momento il Lotto 302 sia custodito segretamente a Roma, negli inaccessibili Archivi Vaticani, quattro piani interrati blindatissimi e sorvegliatissimi. Secondo il magnate e uomo di scienza olandese, chi sa certamente molto di quella scomparsa dovrebbe essere mons. Raniero Savelli, sovrintendente della Conservatoria pontificia.
Andreas non ha scelta, deve collaborare o per Stella sarà la fine. La deadline è fissata fra tre giorni, gli ultimi della vita della ragazza se l’accordo dovesse saltare. Anche lui, però, ha un asso nella manica: rivelare tutto al cardinale Camillo Perrone, un religioso sobrio e capace, promosso alla carica di segretario di Stato vaticano direttamente dal papa, dopo l’aiuto determinante fornito alla soluzione del caso della Sindone quando era arcivescovo di Torino (La cospirazione degli Illuminati - Il sigillo dei tredici massoni - La chiave di Dante, tre romanzi di G. L. Barone in uno (Newton Compton 2015, pp. 768, euro 12,9).
Quei manoscritti inestimabili rimandano alla setta degli Illuminati, di cui hanno fatto parte Dante e artisti come Raffaello, Leonardo e Botticelli, che avrebbero celato nelle opere indizi per ritrovare antiche scritture: i libri dei Veggenti, trovati dall’archeologo Cassini in Islanda. Sono testi che, se autentici, risulterebbero precedenti alla versione più antica della Bibbia che conosciamo, quella dei rotoli del Mar Morto. Potrebbero modificare le Sacre Scritture. Libri del genere, secondo gli Illuminati potevano distruggere la Chiesa e sarebbero stati fatti sparire da chi operava a favore del Vaticano, mentre diventerebbero preziosi in mani sbagliate.
Un conto alla rovescia, una corsa contro il tempo. Il romanzo si svolge nell’arco di settantadue ore, ma con un’azione che copre quasi 400 pagine e che si muove in tre giorni da Roma a Firenze, Bologna, Venezia, Atene, Gerusalemme, in Svizzera, Germania, Azerbaijan, Iran e Isole Cicladi.
È anche una corsa “attraverso” il tempo. Sono frequenti e funzionali ai fini narrativi diversi salti nel corso dei secoli, il più vicino si spinge avanti di sei mesi, altri conducono nell’Italia medievale dei primi del 1200, in Islanda e nella remota Valle del Meidan. Non sorprendano queste crono-scorribande: niente di eccezionale, visto che tra i protagonisti di quei capitoli in costume si parla di un uomo, un Profeta, rimasto mille anni a vegliare su un prezioso manoscritto in Terra Santa. Un Matusalemme giunto fino alle Crociate.
Niente di speciale, se si pensa che si parla anche di una sorgente di acqua più che miracolosa e della possibilità che la Chiesa
“non consideri contraria al pensiero tradizionale cristiano l’idea che ci siano altre razze e altre intelligenze nell’universo”.
E attenti a due nuovi protagonisti, una è Viola Puccini e indossa una divisa da sottotenente dei Carabinieri. L’altra, Anahita, è una bambina. La incontreremo di nuovo. Garantito.
I manoscritti perduti degli illuminati
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