Lo strano caso di Maria Scartoccio
- Autore: Renzo Bistolfi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: TEA
- Anno di pubblicazione: 2017
“Lo strano caso di Maria Scartoccio, ovvero un brutto caso di cronaca a Sestri Ponente” (TEA, 2017) è il nuovo romanzo dello scrittore Renzo Bistolfi, nato a Genova nel 1954 e residente a Milano dove lavora come manager in una società internazionale.
“Alle cinque del pomeriggio sembrava già notte fatta”.
Primi giorni del novembre 1956 a Sestri Ponente. In via D’Andrade la luce arrivava col contagocce per colpa di quelle vecchie case alte e strette, grigie e screziate, dove si notavano scarpe a prender aria sui davanzali e poi, tra le facciate,
“ragnatele di stendarole che si incrociavano con i fili della luce: lenzuola, tovaglie, mutande e camicie, d’ogni taglia e colore, stese ad asciugare”.
Quel pomeriggio però non era steso ad asciugare nulla a causa della pioggia e del vento di scirocco che si ingolfava tra le case ululando. Con questo tempo “da tregenda”, Maria Scartoccio una donna benestante, corpulenta, “imbacuccata all’inverosimile”, si aggirava per la via per portare a termine il consueto compito mensile. Maria Scartoccio era una proprietaria immobiliare che possedeva
“un mucchio di palanche”
infatti gli appartamenti di via D’Andrade erano quasi tutti suoi. Maria ogni cinque del mese, cascasse il mondo, si recava a riscuotere i vari affitti di persona (“va a fare il giro delle pigioni”), appoggiandosi a un bastone e tenendo al guinzaglio un cagnetto da mezzo chilo, vestito di un cappottino giallo. Gli abitanti di via D’Andrade odiavano Maria Scartoccio anche perché chi non pagava, era rimproverato e vessato dalla proprietaria. Quando la tiranna Maria era morta in seguito a un malaugurato e grottesco incidente, un vento di sollievo aveva attraversato via D’Andrade. Ma per il maresciallo capo Galanti, comandante della locale stazione dei carabinieri, troppi particolari non quadravano. Forse era stato appena commesso un assassinio.
“Che razza di morte!”.
Già autore di due romanzi “I garbati maneggi delle signorine Devoto” (2015) e “Il coraggio della signora maestra” (2016) che hanno come protagoniste le irresistibili anziane sorelle nubili Devoto, Renzo Bistolfi sullo sfondo della Liguria degli anni Cinquanta, descrive con ironia e sagacia un mondo ormai scomparso. Nonostante ciò il lettore conquistato dalla bravura e dalla perizia dell’autore, il quale non a caso considera Georges Simenon il suo maestro, si getta a capofitto nella lettura di pagine godibilissime, dove appaiono personaggi perfettamente caratterizzati. Se è vero che talvolta
“i romanzi nascono da poco, da un dettaglio apparentemente insignificante, un piccolo ricordo più o meno felice che riaffiora all’improvviso”
nella nota finale del testo Renzo Bistolfi spiega come sia germogliata nella sua mente la trama de “Lo strano caso di Maria Scartoccio”.
“Mia nonna materna, dall’altisonante nome di Maria Luigia, abitava in via Sestri (un tempo via Garibaldi), cioè nel salotto buono di Sestri: la via del passeggio, dei bar e dei negozi eleganti. Viveva in un vecchio appartamento le cui stanze si succedevano a cannocchiale, e affacciavano da una parte su via Sestri e dal lato opposto su un cavedio, che sprofondava in mezzo all’isolato come l’occhio di un ciclone, stretto tra via Sestri e via D’Andrade, cioè la Contrada di Mezzo. La Contrada di Mezzo e la Contrada della Paglia costituiscono il centro storico di Sestri, e tagliano l’abitato da levante a ponente come una coltellata”.
Lo strano caso di Maria Scartoccio. Ovvero, un brutto fatto di cronaca a Sestri Ponente
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