A Dio piacendo
- Autore: Michele Navarra
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“A Dio piacendo” (Novecento Editore 2018, Collana “Versus. Giuristi raccontano”), di Michele Navarra, è il quinto romanzo che vede come protagonista l’avvocato Alessandro Gordiani, creato dalla fertile penna dell’autore romano, nato nel 1968 a Roma, dove vive e svolge da venticinque anni la professione di avvocato penalista.
Una donna tradisce i suoi valori professionali per amore e per saldare un debito inestinguibile (a questo proposito tenete bene a mente la bella immagine della copertina del testo). Un’altra donna muore per una presunta negligenza professionale e forse per superficialità.
Nel nuovo romanzo dello scrittore capitolino, che coinvolge e cattura fino all’ultima pagina, la dedica iniziale è quanto mai evocativa:
A mio Padre e a mia Madre, perché, nel bene e nel male, ognuno è figlio della propria infanzia.
Il cortile del tribunale penale di Roma a Piazzale Clodio è dominato dalla statua di bronzo alta quattro metri del dio Mercurio, considerato la divinità protettrice di ladri e malfattori. La Città Giudiziaria è frequentata da una “variopinta umanità legata al mondo dei processi”: uomini perbene, ma anche individui disonesti, talvolta difesi da legali dalla condotta non proprio cristallina.
Uno dei frequentatori più assidui è Alessandro Gordiani, quarantacinquenne avvocato penalista romano, uno degli oltre venticinquemila avvocati iscritti all’Ordine di Roma, “col dono del costante rovello e dell’indomabile dubbio”. Il simpatico Alessandro, battuta pronta e spirito mordace, una passione per la “Maggica” e per le canzoni di Antonello Venditti, è un uomo fin troppo pignolo e per questo viene affettuosamente chiamato dai suoi amici “er cacadubbi”.
Un giorno l’avvocato riceve una telefonata con la quale inizia un caso tanto scottante quanto drammatico. “Perché io sono sicuro che me l’hanno ammazzata… Mi creda, avvocato: quei medici hanno ucciso la mia Barbara”, le parole pronunciate all’altro capo del telefono. “A Dio piacendo”, in un’assolata e calda mattina di metà ottobre, Barbara Santilli sarebbe dovuta entrare in sala operatoria per essere sottoposta al terzo taglio cesareo, necessario per far nascere suo figlio. “A Dio piacendo”, naturalmente. Ma all’interno di quella stanza asettica qualcosa era andata storto e la giovane madre era morta poco dopo aver dato alla luce il suo terzo figlio maschio. Eppure, questa splendida donna dagli occhi blu cobalto era sanissima, com’era potuta accadere questa terribile disgrazia? Il marito di Barbara, Sergio Piacentini, per questo si era rivolto all’avvocato Gordiani, qui alle prese con un probabile caso di omicidio, che sarebbe diventato uno dei casi più difficili di tutta la sua carriera professionale.
Sono trascorsi più di dieci anni dalla pubblicazione del mio primo romanzo, ma l’emozione che ho provato quando questo libro è arrivato nelle librerie è sempre la stessa, anche se adesso in me c’è più consapevolezza
ci ha svelato l’avvocato e scrittore, che ha già in cantiere il sesto libro incentrato sulle vicende umane e professionali di Alessandro Gordiani. In questo romanzo, forse quello della maturità, l’autore romano, narrando la storia di un presunto errore commesso nei confronti di una povera paziente indifesa, dimostra come sia facile giocare con i sogni e con le speranze delle persone e come sia facile sbagliare in nome dell’amore. Una cosa è certa, Navarra conosce bene la dura legge dell’avvocato penalista, cioè quel convivere tra atroci dubbi e incertezze:
senza sapere mai esattamente da che parte sia il torto o da che parte la ragione. Dando per scontato che torto e ragione non siano invece compenetrati tra loro in modo indissolubile.
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