Amata di Liala

La classe o la dolcezza? Vincenza vive in un castello con i suoi due figli: Amos, bello e intelligente, destinato a sposare una vera signora e Massimiliano, per tutti Massimil, tanto grande e buono quanto ignorante e impacciato. Lui dovrà accontentarsi di una ragazza sì bella, ma contadina.

Poi, per caso, un giorno arriva nelle loro vite la bella e ricca Foula. Di origini americane, si trova in Italia da sola perché una disgrazia ha colpito lei e suo marito Edwin. Un incidente, causato da loro stessi, ha tolto la vita al loro piccolo figlio. Il dolore avrebbe dovuto tenerli insieme, invece li ha divisi.
Foula troverà un po’ di gioia nelle parole e nelle attenzioni di Amos, che al tempo stesso ha una piccola liaison con Amata, una bellissima ragazza. Bellissima ma contadina, quindi non adatta a lui. Al massimo potrà andar bene per suo fratello.

Il cuore di Amos batte per Foula, ma la fresca bellezza di Amata non esiterà a entrare poco a poco nelle sue giornate, finché lui dovrà scegliere. L’amore ricco e melodioso per accontentare la madre o quello puro e sincero di Amata, che non è, per la società, degna di lui?

In Amata Liala ci parla dell’amore e lo fa con il suo stile imperioso e dolce al tempo stesso.
Uno stile amato da decenni da migliaia di lettori che pendono sempre dalla labbra (pardon, dalla penna) di questa magnifica autrice. Una penna che ci fa soffrire, sognare, sperare in quel lieto fine che tutti noi aneliamo, nella vita e nelle storie che leggeremo.
Personaggi che vivono in un’epoca distante da noi ma che, comunque, entreranno nel nostro cuore con umiltà e con la voglia di raccontarci dei loro patemi. E noi li ascolteremo volentieri, perché li sentiremo immediatamente come vecchi amici che vogliono sfogarsi con noi, raccontandoci di loro, delle loro giornate, della loro vita.
L’ennesimo colpo vincente di Liala, dedicato a chi ama l’amore, ma anche a chi, semplicemente, vuol leggere qualcosa di bello. Di molto bello.