Cappuccetto Rosso di Lisbeth Zwerger, Jacob & Wilhelm Grimm

Una nuova edizione della favola dei fratelli Grimm dedicata al mito di Cappuccetto Rosso: questa volta si cimenta nelle illustrazioni ad acquerello Lisbeth Zwerger, mentre il testo originale si deve all’impeccabile traduzione italiana di Bruno Berni.
La pagina di destra è interamente dedicata all’opera di Lisbeth Zwerger: il lupo è grigio, ha un’aria furba, mentre la bambina che attraversa il bosco con il suo copricapo rosso e il cesto con le provviste per la vecchia nonna è quasi una adolescente, ben consapevole dei pericoli che corre, ma tuttavia ingenua tanto da non credere alla malvagità del lupo e pronta a seguirne le indicazioni: il bosco è un luogo pieno di allegria, uccellini che cantano e fiori in abbondanza.
Il cacciatore, che compare a risolvere la tragica situazione, dato che il lupo ha già divorato nonna e nipote, ha un abito da montanaro alpino, verde loden con bretelle colorate, ed immancabile cappello a larga tesa: con lui il cane fedele.
L’immagine più forte, quella della vecchia nonna malata e di Cappuccetto Rosso estratte dalla pancia del lupo con la forza delle braccia del cacciatore, è una delle più efficaci del libro, con il lieto fine che vede i tre riuniti con torta e vino, e la promessa, che fa a sé stessa Cappuccetto Rosso:

Finché vivrai, non lascerai più il sentiero per inoltrarti sola nel bosco, se tua madre te l’ha proibito.

La morale della favola, che i Grimm sottolineano. Ma a conclusione del volumetto, c’è una pagina poco nota, quella de un altro lupo che insidia la ragazzina, di nome “Testagrigia”.
Nonna e nipote hanno fatto esperienza delle brutta avventura passata, e hanno consapevolezza del pericolo che corrono. Questa volta sarà il lupo a fare la fine che merita per la sua rapacità e l’appetito insaziabile.
Camelozampa editore in epoca di strenne natalizie propone un classico nella sua versione integrale, ma le cui illustrazioni conferiscono un grande spessore al racconto.