Chiedi alla notte di Antonella Boralevi

L’incipit focalizza una coppia di amanti prima e dopo i loro disperati amplessi di clandestini, che non possono venire a luce. Il cerchio si chiude molte pagine dopo e altrettante situazioni che intrigheranno il lettore nella ricerca dell’assassino della giovane attrice avvenuto in piena Mostra del cinema.
Giornalista e scrittrice di chiara fama, Antonella Boralevi usa un’interessante tecnica descrittiva, aggiungendo al metarealismo con le trascrizioni dei verbali di un interrogatorio di sospettati e testimoni correlate di firme e timbri.

"Chiedi alla notte" è sicuramente un romanzo giallo classico, sia per lo stile di scrittura, che rivela lentamente e con minimi particolari gli eventi, sia per l’utilizzo sapiente dell’analessi, ma soprattutto per l’ambientazione sospesa.
Da ottima giornalista, l’autrice descrive con piglio cronachistico le convulse giornate della kermesse veneziana guidando il lettore in un mondo sognato fatto di cocktails e premières, ma anche di corruzione e ambiguità.
Come nei romanzi di Agatha Christie, la signora del giallo, non si riesce a comprendere chi siano i buoni o i cattivi e il manicheismo è decisamente inesistente, poiché non sempre i colpevoli sono davvero rei, così come le vittime possono risultare in realtà carnefici.

Il lettore si tuffa in un’atmosfera quasi irreale con una società classista fatta di nobili e umili lavoratori, che parlano quasi esclusivamente in vernacolo,ma proprio questo è il bello della narrazione, il lettore ne è avvinto e divora le oltre 500 pagine con curiosità cercando, in ogni pagina, di trovare il bandolo della matassa.
Lettura per tutti e per tutte le stagioni con un occhio particolare all’estate di solito periodo privilegiato per il relax culturale.