Cronache marziane
- Autore: Ray Bradbury
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
La prima situazione che ci suggerisce il termine “fantascienza”, quella classica, che almeno una volta ha popolato i nostri sogni o incubi di bambini, è l’invasione della terra da parte dei marziani. Ma se invece fossero i terrestri, in un ipotetico futuro, a progettare la colonizzazione del pianeta rosso? Ray Bradbury si è posto questa domanda già nel 1950, tre anni prima del suo capolavoro “Fahrenheit 451”. Il risultato è un classico sia della sua produzione che del genere fantascientifico, una prospettiva onirica ma sempre spietatamente reale, un libro allo stesso tempo ironico, inquietante, affascinante, commovente, ricco di riflessioni e di sentimenti, un vero e proprio volo di fantasia degno della fantascienza più pura, ma saldamente ancorato alla nostra peggiore realtà.
L’azione è talmente varia, corale e dilatata nel tempo che da molti questo romanzo viene scambiato per un’antologia di racconti, ma una lettura un filo più attenta rivela che non è così. Non solo alcuni personaggi riappaiono o vengono nuovamente nominati dopo vari capitoli, ma lo svolgimento è, oltre che cronologico, consequenziale. Si tratta di brevi flash delle vite dei vari personaggi, che raramente si incontrano fra di loro, ma che con le loro esistenze contribuiscono a raccontare una storia ben precisa, la storia della conquista di Marte, che essi vivono in momenti e modi diversi. All’inizio della lettura si potrebbe pensare di avere fra le mani un libro di fantascienza classica, “di maniera”, per così dire, con i razzi, i nemici e i bizzarri e fantasiosi oggetti di uso comune fra i marziani, ma Bradbury non ci offrirebbe mai un libro di puro intrattenimento, fine a sé stesso: e infatti ci si accorge subito di avere a che fare con un degno predecessore di “Fahrenheit 451”, uno scritto denso di messaggi che ancora oggi, a distanza di 60 anni, risultano tristemente attuali.
Le auliche descrizioni del paesaggio, dettagliate e dal linguaggio ricercato, preparano un clima di sogno nel quale si inserisce ogni tipo di emozione: sgomento e perfino terrore, ma anche ironia e quasi comicità in alcuni episodi, senza dimenticare dolcezza, speranza, scoramento, conflitti. Tutto ha inizio con le prime spedizioni terrestri su Marte, alle prese con dei marziani che, seppure non eccessivamente guerrafondai, non hanno alcuna intenzione di farsi colonizzare. In questi primi, inquietanti capitoli sono messe a nudo alcune delle nostre peggiori paure: quella di non essere creduti, di essere presi per pazzi, quella di ricevere il peggiore dei mali dalle persone che più amiamo. Malgrado la resistenza, però, il contatto con i terrestri porta quella che per i marziani si rivela la peggiore delle disgrazie: il morbillo. Con i marziani fuori scena, i terrestri iniziano a sbarcare in massa sul pianeta, ma, fatalmente, portano con sé quanto di peggio si potesse trovare nella loro vita sulla nostra Terra: cattive abitudini, cattive intenzioni, violenza, pochezza d’animo. Fuggiti dalla Terra, cercano di ricostruirla su Marte, finché una terribile guerra scoppiata sul nostro pianeta non li spinge a tornare precipitosamente dai loro cari. Marte quasi del tutto spopolato, la Terra nelle fiamme di una guerra nucleare: potrà esserci una flebile speranza per gli umani?
Riduttivo definirlo un libro di fantascienza. “Narrativa distopica” è più appropriato, ma questo libro è molto di più. E’ un libro che parla degli uomini, dei loro sentimenti, pensieri, azioni ed errori.
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