Donne dell’anima mia
- Autore: Isabel Allende
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2020
“Dell’amore impaziente, della lunga vita e delle streghe buone” è il sottotitolo di Donne dell’anima mia (Feltrinelli 2020, titolo originale Mujeres del alma mia, traduzione di Elena Liverani) il nuovo libro di Isabelle Allende, una delle autrici latino-americane di maggior successo al mondo.
“Non esagero quando dico che sono femminista dai tempi dell’asilo, da prima che questo concetto entrasse nella mia famiglia”.
Isabel Allende, una delle voci più importanti della narrativa contemporanea in lingua spagnola, per spiegare ai suoi lettori le ragioni del suo femminismo torna necessariamente al passato, alla difficile condizione di sua madre Panchita, abbandonata dal marito in Perù insieme a due bambini ancora con il pannolino e un neonato in braccio. Panchita era stata costretta a chiedere aiuto e ospitalità ai suoi genitori in Cile, lei che si era sposata contro il loro volere. In un paese fortemente patriarcale, anche se il pilastro della comunità è la donna, drammatica è la situazione di Panchita, personalità controcorrente che aveva annullato il suo matrimonio (in Cile il divorzio è stato legalizzato solo nel 2004). Panchita non aveva mai lavorato, non aveva né denaro e né libertà, inoltre era vittima delle malelingue, perché oltre a essere separata dal marito, era bella e civettuola. Inutile aggiungere che Panchita, per sua figlia Isabel, rappresentava un modello di donna fiera e coraggiosa, madre nubile di tre figli.
Ecco perché l’idiosincrasia di Isabel nei confronti del machismo cominciò proprio durante l’infanzia, osservando la madre e le domestiche della casa dei nonni, vittime, subalterne, senza mezzi e né voci, la prima per aver osato sfidare le convenzioni sociali, le seconde per essere nate povere. La situazione di Panchita cambiò quando incontrò il patrigno di Isabel, zio Ramon, e iniziò a viaggiare; certo avrebbe potuto lottare per una maggiore indipendenza e sviluppare il suo enorme potenziale invece di sottomettersi. Ma Panchita, a differenza di sua figlia, non apparteneva alla generazione del femminismo e alla madre erano mancate tutte quelle possibilità usufruite dalla figlia.
Isabel, che fin da piccola ha avuto una profonda consapevolezza delle ingiustizie del mondo, era stata una bambina ribelle, forse perché le mancava il padre, che aveva in pratica abbandonato i figli all’improvviso. Come avrebbe potuto fidarsi degli uomini “che un giorno ti amano e quello dopo scompaiono”?
Parafrasando il titolo di un suo romanzo, Ines dell’anima mia, l’autrice del celebre La casa degli spiriti, capolavoro della scrittrice cilena naturalizzata statunitense, descrive la propria biografia sentimentale e professionale, insieme alla tappe fondamentali del suo cammino, nonché le relazioni tra i sessi.
Un volume dedicato “A Panchita, Paula, Lori, Mana, Nicole e a tutte le altre straordinarie donne della mia vita”, dove il concetto fondamentale appare quello dell’indipendenza economica, anche per avere “una stanza tutta per sé”, un luogo riservato per impegnarsi nella scrittura e nell’arte in generale, per accedere alle porte del sapere. Per potersi esprimere pariteticamente.
Il femminismo spaventa, perché sembra estremistico o lo si interpreta come odio nei confronti degli uomini. Invece, il femminismo al quale si riferisce Isabel Allende è un atteggiamento filosofico di ribellione nei confronti dell’autorità dell’uomo. È un modo di intendere i rapporti umani e di vedere il mondo, un patto per la giustizia, una lotta per l’emancipazione delle donne e per tutti gli oppressi e gli emarginati del sistema. Non stupisce quindi che Allende, nata nel 1942, ma giovane di cuore e di spirito, nel volume parli anche della terza età, cosa ha significato per l’autrice, citando quella odiosa forma di pregiudizio contro la vecchiaia tanto simile agli atteggiamenti sessisti e razzisti.
Verrebbe da chiedere all’indomita Isabel, che nella vita ha avuto grandi gioie e subito terribili dolori, un parere su quella infelice frase di un governatore di una regione italiana, che ha recentemente definito gli anziani morti di Covid-19 come “non indispensabili allo sforzo produttivo del paese”.
Donne dell'anima mia
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Ho appena finito di leggere il libro Donne dell’anima mia! ❤️🌺 E straordinario!!! Mi sono molto meravigliata di Isabel, ha così tanta forza, tanta bellezza, tanta sensibilità, a di tutto!!! Grazie, grazie, grazie 🙏🙏🙏💞💞💞 E viva il FEMMINISMO 🥰🥰🥰