Fight club
- Autore: Chuck Palahniuk
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
"La prima regola del fight club è che non si parla del fight club.
La seconda regola del fight club è che non si parla del fight club.
La terza regola del fight club, quando qualcuno dice basta o non reagisce più, anche se sta solo facendo finta, il combattimento è finito."
"Fight club" è il primo romanzo pubblicato da Chuck Palahniuk. Ha avuto scarso successo, fino a quando David Fincher non ne ha tratto il film, dall’omonimo titolo, diventato un cult anche per merito delle magistrali interpretazioni di Edward Norton e Brad Pitt.
Il protagonista, il cui nome non viene mai rivelato, all’apparenza ha una vita invidiabile, un lavoro e una casa che può arredare con tutto quello che trova sulle riviste specializzate. Qualcosa però lo turba, forse la convinzione di lavorare senza piacere, al fine di guadagnare soldi e comprare cose che non gli servono realmente. Che sia questo a privarlo del sonno?
Tutto cambia quando incontra Tyler Durden. Proiezionista iscritto al sindacato, si ribella alle convenzioni: inserisce fotogrammi pornografici nei film che proietta, orina e sputa nelle pietanze che serve come cameriere. E’ una miniera di informazioni utili. Se il protagonista conosce qualcosa, è perché la conosce Tyler. Insieme creano il fight club, uno scantinato di un bar dove sconosciuti si riuniscono per combattere l’un con l’altro selvaggiamente. Quando colpiscono l’avversario non è a lui che vogliono arrecare dolore, ma a quel che li circonda. La società che su di loro si posa.
"Il momento più importante della vita, è quando si perde tutto"
Il protagonista inizia a cadere in una spirale di autodistrazione che lo avvolge. Il combattimento non basta più, serve un altro sfogo: il progetto Caos. I sempre piu affiliati del fight club si riuscono, diventano un esercito, ma qual è il nemico?
"Fight club" è il grido di protesta di una generazione e del suo stesso autore, che ha infatti scritto in opposizione all’editore che aveva rifiutato il romanzo, poi pubblicato "Invisible monsters". Una critica alla società consumistica ed alla continua corsa al migliorare se stessi e la propria vita, in quella che pare un cane che si morde la coda, dove si può guadagnare vendendo sapone, creato dal grasso risucchiato dalle liposuzioni dei ricchi.
Consiglio la lettura del libro, a prescindere che si abbia o meno visto il film: il libro è più incisivo, più diretto, più alienante. Ha un finale diverso, ma altrettanto aperto.
Fight club
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