Gli ambasciatori
- Autore: Henry James
- Genere: Classici
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2016
“Gli ambasciatori” (Elliot 2016, titolo originale The Ambassadors, traduzione di Marcella Bonsanti) è il romanzo-capolavoro redatto tra il 1900 e il 1901 dello scrittore e critico letterario statunitense naturalizzato inglese Henry James (New York, 15 aprile 1843 - Londra, 28 febbraio 1916). Il romanzo fu pubblicato per la prima volta in Inghilterra da Methuen & Co. nel settembre del 1903 è comparso a puntate negli USA nello stesso anno sulla “North American Review”, poi in volume presso Harper & Brothers. La casa editrice romana lo riedita ora nel centenario della scomparsa del grande autore.
Il Vecchio Continente epicureo, decadente e licenzioso, e il Nuovo Mondo rigoroso, laborioso e puritano sono al centro del volume definito dallo stesso James
“dotato di uno splendore particolare… il romanzo migliore nella totalità della mia produzione”.
La trama - Inghilterra, primi anni del XX Secolo. Lambert Strether era appena sbarcato a Liverpool proveniente da Woollett, cittadina industriale del New England. Per l’uomo, che superava di poco la mezza età, figura magra non molto eretta, statura media, colorito bruno e pallido, baffi bruni e folti dal caratteristico taglio americano, quello era il primo viaggio in Europa. Già sulla nave che lo conduceva verso le bianche scogliere di Dover, Strether sentiva sorgere nel suo animo una tale consapevolezza di libertà personale, quale non conosceva da anni. Impagabile per lui provare quel profondo senso di cambiamento e soprattutto possedere quella magnifica sensazione di non avere per il momento niente e nessuno di cui preoccuparsi. Eppure quella di Lambert in Europa era una missione speciale: Strether doveva recarsi a Parigi, su incarico di Mrs Newsome, per riportare alla ragione il figlio della donna che intendeva sposare. Quello sciagurato, ostinato di Chad Newsome conduceva a Parigi, novella Babilonia, la bella vita e non aveva nessuna intenzione di tornare a casa. Passata una settimana da quando era sbarcato, Lambert, nell’attesa di incontrare Chad, seduto su di una sedia a pagamento in un angolino verde dei giardini del Luxembourg, mentre si apprestava a leggere le quattro lettere di Mrs Newsome, si sentiva in colpa perché mai come adesso percepiva dentro di sé un senso di evasione straordinario. Le missive della sua amica erano scritte in modo ammirevole e Lambert coglieva appieno la potenza espressiva che scaturiva da quelle righe. Che cosa avrebbe mai pensato Mrs Newsome se avesse saputo che suo figlio Chad, come presto avrebbe scoperto Strether, aveva una relazione con Madame de Vionnet e che era proprio questo il motivo che tratteneva il ragazzo in Francia? Più il tempo passava e più Lambert subiva il fascino della cara vecchia Europa e dell’atmosfera parigina. Il suo ruolo di ambasciatore era in pericolo.
Nato in una ricca famiglia di intellettuali, il padre, Henry James Sr, teologo e filosofo con l’interesse per la letteratura, la madre, Alice, scrittrice e il fratello William, filosofo e psicologo, l’autore grazie a viaggi e a lunghi soggiorni oltreoceano venne contagiato già in tenera età da quel “virus europeo” che avrebbe rappresentato la scintilla iniziale del suo interesse per il vecchio continente. L’autore di “Portrait of a Lady” nella sua “most perfect” opera d’arte descrive con sottile ironia la trasformazione di un uomo, da crisalide a farfalla, reso consapevole di come il tempo sia prezioso e perciò debba essere vissuto fino in fondo. Ancora una volta il cosmopolita e raffinato autore nel suo romanzo più autobiografico con uno stile complesso e tortuoso porta in scena uno dei suoi argomenti ricorrenti, il confronto tra due mondi diversi: il primo, immaturo perché giovane, né retaggio né tradizioni, il secondo, complesso e saggio, che sa di avere un grande passato dietro le spalle.
Gli Ambasciatori
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