Il carteggio Aspern
- Autore: Henry James
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Il romanzo si svolge in una calma, silenziosa Venezia di fine Ottocento che, lontana da qualsiasi fragore, avvolge la vicenda, ne fa da sfondo e da cornice. Venezia c’è, ma non si vede direttamente: si sente, si percepisce, così come la sottile presunzione che il carteggio di Aspern esista veramente, gelosamente celato.
Un temerario critico letterario, connazionale del poeta e suo fervente biografo, viene a conoscenza dell’esistenza della sua corrispondenza autografa con la giovane americana Juliana Bordereau. Ormai centenaria, solitaria e inaccessibile Miss Bordereau non sembra così disposta ad aprirsi sul suo appassionato passato e il primo tentativo fallisce.
La vecchia signora, infatti, per mano dell’altrettanto attempata nipote, Miss Tina, risponde freddamente alla lettera con la quale lo studioso la invitava a rivelare l’esistenza del carteggio. Nondimeno, nella risposta emerge una sorta di “prova interna” della familiarità con Aspern che sembra tradire le sue parole, convincendo lo studioso che la negata vicinanza con il poeta è falsa. Inizia così la sua peregrinazione, sotto falso nome, a Venezia, dove le due donne vivono in solitudine da diversi anni, cercando un modo per avvicinarle, con la smania a tratti incontrollata di impossessarsi degli scritti personali del “signor” Aspern.
La vicenda si snoda in una trama sintetica, prevedibile: il racconto si svolge essenzialmente nella cadente dimora delle due solitarie parenti che, per problemi economici, accettano di affittare al perseverante studioso, disposto a pagare una somma esorbitante, pur di instaurare un fruttuoso rapporto con loro.
Ma se un immobile, un bene materiale, può divenire merce di scambio, sebbene a caro prezzo, il passato, i ricordi, l’arte, la poesia, la letteratura, e finanche un carteggio, non possono esserlo.
"Il carteggio Aspern" di Henry James è un romanzo decadentista sul ruolo della letteratura e dell’artista, la cui arte non è economicamente valutabile né cedibile in alcun modo.
E così, il finale non stupisce: la vecchia brucia il carteggio. Lo fa nel cuore della notte, prima che quella “canaglia d’uno scribacchino!” possa mettervi le mani e prima di accasciarsi fra le braccia della nipote, per l’ultima volta.
Henry James regala uno spaccato della poetica del decadentismo che considera l’arte un bene assoluto, patrimonio esclusivo dei pochi eletti che sanno amarla e comprenderla nell’intimo. In fin dei conti, l’americano non è altro che un mediocre critico che cerca gli scritti di Aspern per tornaconto personale.
Il carteggio Aspern
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Sono d’accordo con questa recensione. Un romanzo spesso dimenticato, ma che vale davvero la pena di leggere.
Pochi romanzi, al pari di questo, sono stati in grado di riflettere così a fondo sul ruolo dell’arte e la condizione dell’artista. Condivido. Un ottimo libro e un buon suggerimento di lettura!
Come è vero, come dice il bravo recensore, che Venezia è una silenziosa e direi inquietante protagonista di questo romanzo!