Il castagno dei cento cavalli
- Autore: Cristina Cassar Scalia
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
Inutile presentare Cristina Cassar Scalia, la beniamina dei lettori dei suoi gialli siciliani, al decimo romanzo pubblicato da Einaudi Stile libero, con un titolo molto evocativo dell’ambiente in cui le storie raccontate dall’autrice si svolgono, Il castagno dei cento cavalli.
Il luogo in questione rappresenta “una sorta di monumento nazionale di inestimabile valore naturalistico e storico” ai piedi dell’Etna.
Lì è appena scoppiato un incendio, e i due agenti della guardia forestale, Spechis e Bellini, corrono per vedere la gravità dell’evento, ma sotto il grande albero trovano una sorpresa agghiacciante: il cadavere di una donna, mani e piedi mozzati.
Da qui parte l’indagine che vede Vanina Guarrasi come al solito in prima linea, insieme alla ormai familiare squadra con cui collabora. Nel team Guarrasi figurano: il gran capo Tito Macchia, sigaro incluso, i vari Lo Faro, Marta Bonazzoli, nordica vegana, Nunnari, Spanò, e, sempre in pista ma utilissimo, l’anziano pensionato commissario Patanè, delle cui intuizioni investigative Vanina si fida ciecamente. L’indagine si presenta come sempre complicata, anche perché al primo cadavere se ne aggiunge presto un secondo, trattato dall’assassino con analoghe vistose modalità. Chi sono le donne uccise? La loro identità non è chiara, entrambe sembrano aver cambiato nome, residenza e attività.
Tra Catania e Palermo, i mezzi pubblici siciliani sono del tutto inefficienti, sottolinea Cassar Scalia, la commissaria Vanina Guarrasi percorre con la sua Mini il tragitto che la porta dalla città in cui ha scelto di vivere, a quella dove vivono la sua famiglia e Paolo, il suo compagno, con cui la relazione resta ancora complicata.
Questa volta deve riportare a Palermo sua sorella “Coco”, Costanza, che ha trascorso con lei nel suo rifugio alle pendici dell’Etna oltre un mese, dopo essere fuggita da un matrimonio imminente che si era rivelato improponibile, per il tradimento del fidanzato, colpevole di sotterfugi universitari che l’avevano devastata.
Vanina, sempre con le Gauloises in bocca, la cioccolata nel cassetto, i manicaretti cucinati dalla vicina Bettina, le colazioni abbondanti consumate nel bar vicino casa, le migliori del mondo, i pranzi “di lavoro” da Nino, senza paragoni, continua senza sosta le complicate indagini, aiutata dall’amico Adriano Calì, medico anatomopatologo, che condivide con lei la passione per i film italiani d’autore, che guardano spesso insieme.
Inutile raccontare la trama del giallo che Cristina Cassar Scalia costruisce con la consueta maestria, ma certamente l’atmosfera in cui immerge i suoi numerosi personaggi è efficace, rende perfettamente il clima siciliano, tra la paura degli attentati di mafia - di cui il padre di Vanina e il giudice Paolo Malfitano suo compagno erano rimasti vittime - e il godimento della vita che passa attraverso i cibi tipici di una cucina squisita, i panorami, l’amicizia profonda tra i vari attori della storia.
Per concludere, vorrei citare la serie televisiva che è stata tratta da alcuni dei romanzi della scrittrice: non mi è piaciuta, preferisco di gran lunga i libri, divertenti, ben scritti, originali. La pur brava interprete non rende affatto la personalità prorompente di Vanina Guarrasi, la vera eroina di questi romanzi, a cui non somiglia.
Recensione di Elisabetta Bolondi
Sulle pagine web ufficiali del Parco dell’Etna, sito Unesco, si legge:
“Il Castagno dei cento cavalli è senza dubbio l’albero più famoso dell’Etna. Ha un’età stimata tra i 2000 e i 4000 anni ed è uno degli alberi più grandi e antichi del mondo. Deve il suo nome a una leggenda: pare che la regina Giovanna I d’Aragona e i suoi cento cavalieri abbiano trovato riparo sotto le fronde del castagno durante un temporale”.
È proprio in questo luogo che rappresenta la sintesi fra storia e natura che Cristina Cassar Scalia ha deciso di mettere in scena il ritrovamento del corpo di una donna brutalmente uccisa, nel suo Il Castagno dei cento cavalli (Einaudi, 2024), il nuovo capitolo della fortunata serie con protagonista Vanina Guarrasi.
Niente di sorprendente o di originale nel cominciare un giallo con un cadavere, ma è la “location” a non essere banale, così come le mutilazioni inflitte.
Normalmente i reati in quella zona sono appannaggio dei carabinieri, ma verso le otto e mezza di mattina, con una telefonata alla Mobile, una voce stracangiata ha avvertito della presenza di una “sorpresa” sotto il Castagno dei cento cavalli, suggerendo di andarci subito.
Il cadavere, a dire il vero, ancor prima dell’ispettore Spanò e dell’agente Agata Ristuccia, è stato scoperto da un ispettore e da un agente della Forestale durante un giro d’ispezione fatto dopo aver trovato il cancello d’ingresso forzato.
I pochi dettagli che Vanina è riuscita a estorcere ai due collaboratori, insolitamente restii, evocano un’opera degna di Jack lo Squartatore:
“Meglio che lo veda lei stessa con i suoi occhi, dottoressa, – aveva detto Spanò. – A cuntarlo non rende l’idea”.
Quella che Vanina ha di fronte, una volta arrivata sul luogo del ritrovamento, è una scena degna di un thriller americano, di quelli in cui un serial killer fa a pezzi le proprie vittime, rigorosamente donne.
Secondo il medico legale la vittima è stata strozzata e la morte risale a quattro o cinque ore prima: l’omicidio può essere stato commesso altrove, ma sicuramente le feroci mutilazioni sul corpo sono state eseguite sotto l’albero.
Un incendio che ha rischiato di minacciare il Castagno millenario ha fatto saltare la corrente, disattivando le telecamere di sicurezza che risultano perciò inutilizzabili per risalire al colpevole.
Il custode del Castagno afferma di aver incontrato più volte al Rifugio Sapienza la donna uccisa, ma di non conoscerne il nome: la chiamavano La Boscaiola, perché se ne andava spesso per i boschi a cercare funghi, una persona schiva e piuttosto strana.
La scoperta della sua identità – di un dettaglio in particolare – colpisce Vanina perché Castelbuono, il paese della sua nascita, è anche il paese dei suoi nonni paterni, quello in cui era nato anche suo padre e che ormai da anni, con grande dispiacere, non ha motivo di frequentare.
Divisa fra i problemi irrisolti della sua vita privata e il lavoro, fra Catania e Palermo, fra Palo e Manfredi, Vanina è una vera e propria equilibrista.
Si fa carico, ad esempio, della situazione che Cocò, Costanza, sta vivendo: seguendo l’esempio della sorella maggiore ha mollato fidanzato, città e genitori senza dare spiegazioni, e nel caos assoluto di un matrimonio annullato a meno di un mese dalla celebrazione…
Con la sua prosa pacata ed efficace, Cristina Cassar Scalia ci accompagna nella sua Sicilia, al fianco di una detective molto amata dai lettori e della sua squadra al completo: personaggi familiari, accattivanti e di grande umanità, le cui relazioni sono venate di umorismo e autoironia.
L’autrice padroneggia perfettamente diversi registri, comprese espressioni dialettali siciliane di facile comprensione, inserite nei dialoghi: esse diventano una sorta di codice, che si ritrova con piacere romanzo dopo romanzo.
Il lavoro investigativo si concentra sui minimi dettagli e scava nel passato di un piccolo paese, dove risentimento e sete di vendetta si sono nutriti reciprocamente per anni, fino al momento in cui l’indagine si risolve grazie ad alcune rivelazioni, quando, nelle pagine finali, tutto accelera.
Recensione di Lidia Gualdoni
Il Castagno dei cento cavalli (Le indagini del vicequestore Vanina Guarrasi Vol. 8)
Amazon.it: 10,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il castagno dei cento cavalli
Lascia il tuo commento
A quando sul piccolo schermo ( TV ) e sempre su CANALE 5?