Il cercatore di luce di Carmine Abate

Il fascino di un’opera d’arte e l’incanto del racconto rapiscono l’adolescente Carlo, che resta colpito da un quadro che si trova nella baita di famiglia in Scanuppia, nel Trentino, montagna sopra Besenello. L’opera è di un grande maestro, Giovanni Segantini, e il quadro cattura l’immaginario del giovane protagonista, che grazie al racconto della nonna si appassiona alla vita del pittore.

La nonna, che chiama affettuosamente Moma, è un personaggio straordinario, che unisce la sapienza di una donna del Sud alla vita trascorsa tra le montagne delle Alpi e quelle degli Appennini. Il marito della Moma, il nonno che il giovane Carlo aveva appena conosciuto, era un ingegnere impiegato nella realizzazione delle grandi dighe in Calabria e lì, a San Giovanni in Fiore, aveva conosciuto sua moglie. Ciò che dispiace all’ingegnere venuto dal Nord per eseguire le opere per realizzare le dighe delle centrali idroelettriche della Sila è che

“di quelle progettate la prima volta nel lontano 1906 dall’ingegner Angelo Omodeo e volute con forza da Francesco Saverio Nitti, ora si prendano il merito il re e i fascisti, utilizzando la loro retorica più stomachevole”.

Nel romanzo Il cercatore di luce (Mondadori, 2021) di Carmine Abate si intrecciano così le storie della Calabria e dell’Italia con quelle del vissuto di Segantini. Carlo, che porta il nome del nonno, cresce e si appassiona alla storia della vicenda umana del pittore e riannoda le vicende della sua famiglia che, proiettata al futuro, si vede disgregare assieme alla modernità che avanza. Carlo affronta così le sue difficoltà nello studio, l’incapacità di assecondare le sue inclinazioni e passioni, orientato a seguire malvolentieri il percorso del nonno ingegnere, ma sempre più affascinato dalla vita di Segantini e dai racconti della Moma.

Paesaggi nordici e mediterranei si fondono nel racconto intriso di notizie sulla vita di Segantini e delle vicende dolorose di sfruttamento e ribellione che attraversano il ’900. Sullo sfondo resta quella ricerca di luce che caratterizza la vita del pittore e che inebria tutto il romanzo.