Il male veniva dal mare
- Autore: Giuseppe Conte
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2013
“Oggi difendere il mare mi sembra ancora, come allora, lottare per la difesa del Pianeta Terra. E dell’anima del mondo. Ma gli uomini ne sono ancora capaci, o hanno fallito come specie? Questo è un interrogativo nuovo, presente in questo libro”.
Giuseppe Conte, ligure, classe ’45, Premio Hemingway 2002 con Il terzo ufficiale e Premio Manzoni 2008 con L’adultera, pubblica da anni con la Longanesi e il suo ultimo romanzo edito nel 2013, Il male veniva dal mare, è un fanta-thriller che anche se intriso di misteri arcaici, figure mitologiche, eterne lotte tra bene e male, tra realtà e mito, affronta argomenti attuali come il degrado ambientale e, in particolar modo, marino.
L’idea come dice lo stesso autore nasce da una nuotata estiva interrotta bruscamente dall’arrivo di centinaia di meduse.
“In quel momento ho cominciato a viaggiare con l’immaginazione e a pensare a una storia in cui le meduse avessero un ruolo centrale”.
Così è stato dopo un attento studio scientifico sulle meduse, creature misteriose e bellissime, ma anche una rilettura dei più noti classici romanzi sul “mare” scritti da Stevenson, Conrad e Verne e un lavoro di scrittura, riscrittura, limatura, durato circa quattro anni, è venuto alla luce Il male veniva dal mare.
D’altronde il mare lo troviamo protagonista negli ultimi romanzi di Giuseppe Conte, non so se si tratta di una vera e propria trilogia, ma il filo conduttore che passa dal Terzo ufficiale a La casa delle onde (2005) a questo Il male veniva dal mare esiste. Un mare di libertà, un mare scuola di vita, un mare di visioni e di miti, un mare sempre più avvelenato.
Siamo a Nizza, nella Baia degli Angeli, tra il 21 marzo e il 2 giugno del terzo decennio del XXI secolo, Nyamé Kumasi, un giovane giornalista meticcio, con Marlon, un vecchio che abita da decenni in riva al mare, ex hippy, trovano il cadavere di una donna orribilmente sfigurata sulla battigia. Incaricato delle indagini il commissario Cavallero che segue la pista del delitto a sfondo sessuale.
Quando sulla stessa battigia è ritrovato il secondo cadavere con evidenti tracce di veleno di medusa nel sangue, le indagini si spostano intorno a delle strane entità luminescenti giunte nel porto di Nizza insieme alla meganave Sirena. Per Nyamé e Asal Fortini, una studentessa di biologia che studia attentamente quelle strane creature, la soluzione del caso a cui è giunta la polizia locale è solo apparente.
Libro corale che ruota intorno a due simboli chiave: le meduse, esseri primordiali, trasparenti, luminose, fluttuanti sulle acque e la nave Sirena che trasporta migliaia di fusti di sostanza tossiche nel suo interno, dove chiaramente le meduse rappresentano la vita venuta dal mare e la meganave, la morte portata dall’uomo.
Il romanzo corposo ma appassionante di Conte pone un’attenzione particolare anche alle letture che fanno alcuni personaggi: Marlon considerato il personaggio centrale legge soltanto due libri, Le metamorfosi di Ovidio e Foglie d’erba di Whitman; il commissario Cavallero legge Jean Giono; Mark Breton, il direttore del giornale dove lavora Nyamé, legge Borges e il suo vice Zeno legge uno scrittore immaginario, ma non troppo, che si chiama Franco Andrea Corti.
Il male veniva dal mare
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