Sesso e apocalisse a Istanbul
- Autore: Giuseppe Conte
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2018
Giona Nazzari è un libraio di Genova, che ha come amante Vero, una signora ricchissima, moglie di un politico di spicco. La loro relazione è iniziata in libreria, con le quantità mostruose di libri che Vero ha comprato fin dal primo incontro. Da novità librarie a libri di nicchia, la donna spendeva un patrimonio in una libreria che aveva già difficoltà finanziarie.
La loro relazione erotica è iniziata così, parlando di libri, di incontri con scrittori, sparlando di libri acclamati e difendendo, invece, libri belli ma sfortunati nella vendita.
Giona cerca di mantenere la libreria contro qualsiasi criterio: gli affari vanno malissimo e lui è ormai in perdita.
È l’aumento dell’affitto che lo fa tracollare: la libreria chiude in malo modo e al quarantacinquenne fascinoso e senza più una attività gli restano trecentoquaranta euro sul conto bancario.
Vero intercetta la disperazione dell’amante, depresso e con pensieri suicidi, e gli regala un viaggio con lei ad Istanbul, in un albergo esclusivo a cinque stelle.
Giona parte prima della donna alla ricerca dei suoi amici che vivono a Istanbul, ormai città modernissima, ma con venti di fanatismo che la rendono pericolosa.
Incontra due scrittori donnaioli e sotto l’effetto del troppo bere tutti e tre si fanno portare in camera delle moldave, escort a mal partito, che vengono protette da un uomo laido e violento.
L’uomo pensa sia tutto un gioco, nel suo alberghetto si trova alle dieci con la ragazza e, nonostante la sua amante sia in procinto di arrivare, fa sesso con la squillo.
L’indomani lascia la pensione per il Japan Hotel, albergo modernissimo della città e la sera già fa l’amore con la sua amante. Almeno per trenta pagine si parla di giochi erotici, di sesso fatto in continuazione, fino a estremi di stanchezza e di estenuazione.
Vero poi ha una ossessione: un ragazzo con la barba, piacente, che l’ha salvata da una caduta. Un ragazzo strano che noi conosciamo come nuovo figlio del Califfato, un ventenne italiano che ha accettato l’islamismo con le mitragliette.
Giona non è geloso di questi pensieri di Vero anzi, mentre lei pensa allo Sconosciuto, lui si smarca per girare la città.
Col terrore addosso scopre che i suoi amici scrittori che avevano condiviso con lui “il gioco delle ragazze” sono stati barbaramente uccisi. Ora toccherà a lui che, però, ha cambiato albergo e che da quasi una settimana fa vita da recluso nel migliore alloggio della città?
“Sesso e apocalisse a Istanbul” si tinge di giallo, di sangue rappreso.
Conosciamo il ventenne, che vive con un rappresentante del Califfato, in un piccolo monolocale, dove recita cinque volte al giorno le preghiere rivolto verso Mecca.
È in pericolo anche l’ultimo amico che è rimasto a Giona? Rizzi, uomo gaudente, omosessuale, ha amato mille ragazzi ma da tempo ha una relazione stabile e pudica con un prete, con cui ha intenzione di sposarsi.
Nel frattempo Vero incontra in un bar lo Sconosciuto, sempre più sinistro, che ormai sa il nome del libraio disoccupato.
Le ultime venti pagine di “Sesso e apocalisse a Istanbul” sono attraversate da una violenza inaudita che non diremo.
Giuseppe Conte ha la capacità di parlare di sesso e di attentati con mano ferma, felice. Un libro notevole che va letto d’un fiato.
Sesso e apocalisse a Istanbul
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