Il pesce rosso non abita più qui di Maria Gabriella Genisi

Cleo è una donna forte e debole al tempo stesso: una donna reale e coraggiosa. Ha un figlio piccolo, un figlio che ama tanto. Il padre, purtroppo, è assente. Morto? Metaforicamente, sì. Durante la gravidanza s’è accorto d’essere gay. E qui salta fuori il coraggio di non chiedere niente a nessuno, di andare avanti soltanto con le proprie forze, anche se il fiato si fa sempre più corto e ogni evento sembra remarti contro.
Basterebbe un po’ di fortuna, a volte. In questo caso accade. Una fila chilometrica mentre rientra a casa in auto. Un semplice battibecco le fa conoscere Salvo, un uomo elegante, su una bella berlina lussuosa. Come spesso accade, la quasi lite diviene una piacevole conoscenza. Dà il suo numero di telefono a uno sconosciuto e non le era mai capitato. In realtà sconosciuto era solo per lei: Salvo è un politico di primo piano, totalmente preso da una vertiginosa ascesa.
Qui la storia prenderà una piega inaspettata. A volte l’amore è ostacolato da famiglie nobili contro amori poveri oppure uno dei due è un vampiro/demone/angelo. In questo caso l’avversario temibile sarà la politica. Come tempo, innanzitutto. Tempo da dedicare all’amore (poco e quasi mai rispettato) contro il tempo da dedicare al lavoro (tantissimo).
E poi i sotterfugi, i mezzi (leciti e non) per raggiungere l’apice, il traguardo, lo step successivo. Vincono gli abili? I belli? Le veline? La caparbietà? L’impegno? O è solo un gioco di maschere messe e tolte, stracciate e riutilizzate?
Cleo si ritroverà ben presto in questo vortice e forse le sue priorità cambieranno… E la faranno cambiare, in meglio…

Una storia d’amore tra una cassiera e un politico? Affascinante! Già questa premessa era bastata a incuriosirmi. Poi Gabriella Genisi ha aggiunto del suo, come al solito, e il risultato è stato un romanzo dolcissimo e un pugno nello stomaco, insieme. Una storia dolce e a tratti amara, amarissima. Scritta, come ormai ci ha abituati Gabriella, in modo impeccabile. Uno stile così fresco che me l’ha fatto terminare in un pomeriggio. Da annoverare nella vostra biblioteca, assolutamente.