Il segno della croce di Glenn Cooper

La storia narrata da Glenn Cooper ne “Il segno della croce” si sviluppa in una serie di avventure in cui il protagonista, Cal, studioso, scrittore e rubacuori americano, è chiamato ad indagare per conto niente meno che del Papa in persona, direttamente in Vaticano. La Curia vuole scoprire se un prete di provincia abbia davvero le stigmate e come le abbia ricevute o se sia, in realtà, un imbroglione.

In Italia Cal troverà la sua aiutante in Irene, la sorella del prete, e con lei cercherà la verità su questa vicenda. Glenn Cooper ritrova lo sprint della trilogia della Biblioteca e tratteggia un protagonista che trova la sua sagacia e la sua determinazione nello studio e nella lettura dei testi sacri: descrive così, ancora una volta, gli intellettuali alla stregua di supereroi moderni.

In questa generazione piena di bicipiti pompati e psicopatici in preda a manie di grandezza, utilizzare la conoscenza per fare del bene diventa il nuovo must da perseguire. Il fatto poi che le imprese si svolgano per la maggior parte in Italia, come molti dei romanzi di avventura di tendenza, ci rende orgogliosi di vivere in un Paese così ricco di spunti, che spesso diviene il punto di partenza imprescindibile per sciogliere misteri secolari.
La religione apre discussioni infinite, filosofiche e non, sulla veridicità di fatti a cui tutto il mondo fa riferimento. Gli avvenimenti realmente accaduti e l’intreccio con la fantasia creano nel lettore dei dubbi che possono aprire la mente ad approfondimenti sull’argomento. Nelle pagine più oscure della storia dovute alla supremazia nazista e fascista si celano misteri che potrebbero riempire volumi interi. Riguardo a quel periodo si è sviluppata, infatti, negli anni, un lungo filone narrativo all’interno del quale c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sembra però che non si impari quasi nulla dal passato perché corsi e ricorsi si susseguono, nonostante gli esiti nefasti siano sotto gli occhi di tutti.