L’animale morente
- Autore: Philip Roth
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
L’unica ossessione che vogliono tutti: «l’amore». Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due.
L’animale morente, edito da Einaudi, contiene il racconto e le riflessioni di David K, professore di letteratura che proprio all’affacciarsi della vecchiaia si trova ad affrontare un sentimento per lui nuovo, mai provato, la gelosia per una donna. Dopo una vita dissoluta, vissuta intensamente e al di fuori degli schemi convenzionali, scopre un sentimento nuovo, inaspettato. Lui che aveva vissuto per anni la vita sessuale nella più totale libertà, forse anche per esorcizzare la paura della mortalità e del declino inevitabile dell’uomo, di fronte alla giovane cubana Consuela Castillo, ha una metamorfosi della sua esistenza. Niente sarà più come prima e quella che inizialmente è una forte attrazione fisica diverrà tormento e ossessione.
Consuela ha qualcosa di straordinario che attira in maniera morbosa quest’uomo, una sensualità celata da un certo perbenismo, una femminilità dirompente di cui è consapevole pur sembrandone indifferente per quel tocco di ingenuità che la rende disarmante.
Abituato a sentirsi libero da ogni legame si accorge che Consuela senza fare nulla, solo con la sua presenza e con la sua bellezza, lo ha reso prigioniero, come non lo era mai stato e da padrone dei propri impulsi e delle proprie passioni si ritrova in balia dei suoi sentimenti, perché è lei e soltanto lei, senza nemmeno accorgersene, a condurre il gioco.
Dopo la sofferta rottura del loro rapporto, trascorsi molti anni, c’è un nuovo incontro, questa volta diverso, quando ormai il professoree è nel pieno della sua vecchiaia ma l’animale morente non sarà lui, bensì la giovane donna. La figura di Consuela diviene donna da amare teneramente e non solo da possedere, quando si svela davanti ai suoi occhi come donna ammalata di un male terribile. Accomunati dalla vicinanza alla morte e da quel gioco a volte crudele dell’esistenza, ora più che mai David e Consuela sono uniti. Una passione travolgente che straziata dal dolore, riesce a trasformarsi in un rapporto nuovo, diverso, che proprio il destino tragico di lei riesce a rafforzare e rinnovare.
Il libro si presenta come una confessione ad un ascoltatore immaginario, del quale si ha un segno solo al termine, con una battuta finale. Scritto in maniera magistrale, coinvolge fortemente il lettore e risulta denso di considerazioni sulla vecchiaia, il passare del tempo e la caducità della vita. Il tutto è reso ancor più evidente grazie alla forza espressiva della scrittura di Roth che mi sembra indiscutibile.
"Riesci a immaginarla, la vecchiaia? Naturalmente no. Io no. Non ci riuscivo. Non avevo idea di che cosa fosse. Non ne avevo neanche un’immagine falsata: non ne avevo alcuna immagine. E non c’è nessuno che abbia voglia di fare previsioni. Nessuno desidera affrontare queste cose prima che venga il momento. Come andrà a finire, tutto? È di rigore l’ottusità."
L'animale morente
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