L’avventura di un povero cristiano
- Autore: Ignazio Silone
- Genere: Religioni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
La maggior parte delle opere di Secondino Tranquilli, che scelse poi di chiamarsi Ignazio Silone, è ambientata in Abruzzo, terra di santi e di poeti… ebbene sì, perché questa regione è la terra di personaggi illustri come D’Annunzio, Ovidio, Sallustio, Papa Celestino V, san Francesco Caracciolo e san Camillo De Lellis, nonché dell’autore stesso.
Il protagonista di questa storia è proprio uno di loro, un’anima semplice, Pietro Angelerio da Morrone. Era un frate, umile come le sue origini, che adorava trascorrere il proprio tempo in un eremo sulle montagne abruzzesi, lontano da tutto, con la compagnia di pochi intimi e che si ritrovò inaspettatamente a rivestire l’incarico di sommo Pontefice.
Che si sia trattato di una tattica politica per la situazione del momento o di una decisione volta all’innovazione di quelle che sono sempre state scelte guidate del Conclave, il povero cristiano fu preferito ai cardinali e introdotto in un mondo in cui tutto era nuovo, sconcertante, difficile. Sarà dura per Pietro, eletto il 5 luglio 1294 con il nome di Celestino V ed incoronato a L’Aquila, gestire il nobile ma oneroso incarico cercando di rimanere se stesso.
Dovrà superare ripensamenti, tentennamenti, malinconia, e affrontare altre innumerevoli situazioni così differenti e pesanti da quella sua piccola e tranquilla realtà che tanto aveva agognato durante gli anni precedenti e tanto aveva desiderato fosse l’ultimo posto dove poter vivere in serenità fino alla fine dei suoi giorni.
Il contesto papale, estraneo, finirà per soffocare il nostro Celestino, che deciderà di abdicare dopo pochi mesi dalla nomina, compiendo quel gesto che qualche anno dopo Dante Alighieri descriverà come "il gran rifiuto" e, per tale motivo, gli varrà un posto tra gli Ignavi. Ignazio Silone rende omaggio ad un personaggio, oggi noto, che non dovrebbe essere giudicato ma solo conosciuto e che lasciò un segno profondo sia nell’ambiente clericale sia in quello laico, un segno così profondo che gli valse la canonizzazione nel 1313.
L'avventura d'un povero cristiano
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Pietro da Morrone è una figura chiave della spiritualità cristiana medievale. La sua personalità, semplice e umile, non c’entrava nulla con quell’ambiente corrotto e intriso di ambizioni di potere. Il pontificato comportava, poi, un onere non indifferente per un uomo abituato alla vita tranquilla dell’eremo. Celestino V è da considerare un mito, con buona pace del sommo Dante.
Complimenti per la recensione, piacevole ed essenziale. Anche il buon Pietro, credo, l’avrebbe apprezzata. :)
Letto alla fine del liceo. Magnifico.