L’ultimo libro del veggente
- Autore: Martin Rua
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2018
Facile fare incontri a Roma, città cosmopolita, piena di gente. L’antiquario Lorenzo Aragona vi fa due nuove conoscenze e allo stesso tempo subisce la perdita di un vecchio amico. Adriano de Rossi muore all’improvviso, in un ristorante in via Veneto. Intanto la Francia è scossa da attacchi terroristici: esplosioni, camion che falciano la folla. Virus e minacce batteriologiche sono in agguato. È in una condizione di massima allerta che si apre il terzo episodio della Prophetiae Saga di Martin Rua. A maggio 2018, “L’ultimo libro del veggente”, pubblicato da Newton Compton (331 pagine, 9.90 euro copertina rigida, 3.99 € l’eBook), si è aggiunto ai primi due titoli, “La profezia del libro perduto” (Newton Compton, 2016) e “L’enigma del libro dei morti” (Newton Compton, 2017) dello studioso napoletano di religioni antiche e a suo modo cabalista, già autore della Parthenope Trilogy.
Aragona, anello di congiunzione tra la prima trilogia e la nuova saga, ha provvidenzialmente incontrato Luc Ravel (in realtà Gabriel Nostradamus, il migliore 007 francese), che si è materializzato al suo fianco, sventando lo scippo della preziosa gemma esoterica appena comprata ad un’asta, su consiglio proprio di de Rossi. Ravel affianca il coltissimo antiquario partenopeo, in una Roma mai tanto tenebrosa, dove si muove e fa danni il mercenario siriano Nizar Shah, criminale che vanta un palma res interminabile di omicidi e gode di coperture internazionali insospettabili.
Passando alla Francia, agli altri disastri si aggiunge la diffusione di un’applicazione per smartphone, iKrok, sviluppata da hacker russi, che sta monopolizzando il mercato della fonia con le sue prestazioni inarrivabili. La non tracciabilità e l’anonimato che garantisce si prestano agli usi più sinistri e riservati di gruppi terroristici e criminali.
Ravel lavora per i Servizi francesi ed è a Roma, abbiamo visto, a protezione di Aragona, dell’oggetto prezioso e del prof. Lloyd, un altro conoscente di de Rossi, che ha chiesto di incontrare Lorenzo. Le capacità extrasensoriali ereditate dall’antenato Michel de Nostredame consentono a Luc di proteggere al meglio i due, che si incontrano nei pressi della fontana di Trevi.
Lloyd ha condotto studi di fisica quantistica, favoriti da un catalizzatore. Non ha esitato ad anticipare la portata rivoluzionaria dei risultati in un articolo e questo ha destato l’attenzione di una multinazionale, che gli ha offerto una somma incredibile in cambio delle formule, sottoponendolo ad una pressione inaudita, dal momento che il docente non intende cederle. Teme che qualcuno possa usare la sua straordinaria scoperta per scopi spregiudicati.
L’incontro tra Aragona, Ravel e il professore non è sfuggito a Shah, irritato soprattutto dalla presenza dello Sfregiato, o anche il Solitario (sempre Ravel), il francese che nessuno conosce, nemmeno nel suo Paese.
Il letale siriano è a caccia di una gemma gnostica di raffinata fattura, un oggetto molto raro e particolare, in possesso di un cardinale ottantenne, a Roma.
Poco dopo, il maggiordomo del principe della Chiesa chiama la polizia. È scosso, ma si comprende bene quello che dice: qualcuno ha ucciso sua eminenza.
C’è una fantomatica fratellanza, la Ligue, una Spectre dei romanzi di James Bond ma con connotati esoterici, che vuole sfruttare il potere delle sette gemme. Una ora è nelle mani di Shah, un’altra l’ha acquistata l’antiquario italiano, ma questi è sotto la protezione del Solitario, ancora una volta sulla strada del terrorista.
E qui entra in scena Jolande, perfida ma affascinante ninfomane, contatto tra il siriano e la Ligue. Odia lo Sfregiato e al tempo stesso sogna di fare l’amore con lui. E di ucciderlo, al culmine del piacere.
Secondo la cadenza ritmica dei romanzi di Rua, il racconto passa fluidamente da un Paese all’altro, da un personaggio ad altri. Le storie dello scrittore napoletano sono molto corali. Non dimentichiamo che c’è anche Khadija Moreau. Deve la bellezza non comune alla madre marocchina, ma non per questo è meno capace ed efficiente: capitano della polizia francese è a capo dell’unità speciale Horus, ora alle prese con iKrok. L’app fa esplodere i cellulari, è accaduto otto volte nella sua giurisdizione e molte di più in tutta la Francia.
Dunque, le gemme sono i conduttori capaci di attivare un computer quantistico, risorsa quanto mai ambita dalle organizzazioni criminali, perché capace di violare in pochi secondi le più protette chiavi di sicurezza dei sistemi protetti, laddove anche il più potente computer convenzionale impiegherebbe secoli. Quei gioielli sono di materiale non terrestre, forse schegge di un meteorite. Fungendo da catalizzatori, attivano quello strumento di ingegneria informatica dalle potenzialità inimmaginabili, capace di trasformare la fantascienza in realtà.
Ognuno di quei talismani ha un potere incredibile, legato anche ad un antico testo, il De Salomonis Septem Claviculis, che contiene una spiegazione ed è in grado di scatenare una forza immensa. Tanti indegni vorrebbero usare le gemme a fin di male. Ai Fratelli del Triplice Abbraccio il compito di fermare gli empi, la cui insidia era ben nota al grande Michel de Nostredame. Un “fratello”.
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