L’uomo che guarda di Alberto Moravia

Dopo la parentesi matrimoniale giovanile con la Morante e poi quella con la compagna della sua vita adulta Dacia Maraini, per Moravia arriva la seconda moglie, giovanissima e bellissima: Carmen. Sposato con Carmen Llera, Alberto Moravia diventa anche nella vita ossessionato e geloso della moglie, che pure gli rivela i tradimenti e nuovi amori.

In questo romanzo è descritta la vita ripetitiva e abbastanza felice di Edoardo detto Dodo, trentacinquenne professore di letteratura francese, sposato con Silvia. I due vivono nella casa paterna del marito. Il padre di Dodo è un "barone" universitario, rispettato e di notevole fascino. I primi anni di matrimonio con Silvia sono all’insegna di un sesso voyeuristico: a Dodo piace guardare Silvia. Il voyeur non spia tanto l’oggetto quanto il suo movimento, cioè il suo comportamento:

"Silvia e io ci amiamo ancora come i primi giorni di matrimonio, anzi, probabilmente, di più; e quest’amore raddoppiato di frenesia sessuale non durerà per sempre; semplicemente, Silvia cerca di approfittare dell’amore finché c’è, come si cerca di approfittare di una giornata di sole poco prima dell’inverno".

Dodo da adolescente aveva visto il padre che faceva l’amore in modo bestiale con la madre: il rapporto tra i due era sempre stato conflittuale e di contrasto, con la scusa di essere sessantottino.
Dodo si domanda cosa succederebbe se Silvia diventasse l’amante del padre:

"resta incinta di mio padre, il figlio che nascerà, oltre a passare per mio figlio, non sarà forse anche mio fratello, e Silvia non sarà forse, oltre che mia moglie, anche mia madre, ovvero mia matrigna".

Non diremo troppo, ma Dodo è il classico personaggio moraviano che si costruisce il proprio malessere o la sua gioia nelle perversioni sessuali, sempre in bilico tra ossessione e noia. Le donne, invece, si fanno guardare, prendono l’iniziativa, nascondono la loro predisposizione materna. Le donne in Moravia sembrano avere uno spessore solo se amanti, non madri, né custodi della casa.

Molti non sopportano Moravia, considerato uno scrittore pornografico, ma ogni suo libro è un pezzo manuale sulla noia, l’ossessione, la rivolta. Il sesso è solo una chiave di lettura.