La destra siamo noi. Una controstoria italiana da Scelba a Salvini
- Autore: Giampaolo Pansa
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2015
Parafrasando un famoso titolo di gran voga in libreria e al cinema, divenuto quasi un mantra dei nostri giorni, senza però evocazioni erotico-pruriginose – anche se il buon Pansa talvolta ci mette del piccantino – presenteremmo questo saggio (La destra siamo noi. Una controstoria italiana da Scelba a Salvini, edito da Rizzoli) come quaranta (e passa) sfumature della destra italiana, dal 1945 a oggi, tanti più o meno i personaggi passati in rassegna.
L’indomito leone di Casale Monferrato, classe 1935, pubblica una fascinosa rivisitazione di quella parte politica che tanti italiani mai sposerebbero, ma con cui spesso e volentieri trescano di nascosto.
In questa scorrevolissima controstoria trovano casa alcuni tra i più significativi artefici della destra nazionale, dalle assortite nuance ideologiche e culturali alla Guareschi, Pisanò, Ciccio Franco, Freda, J.V. Borghese, Rauti, Almirante e Montanelli. Dopodiché, scopriamo con curiosità e stupore un altro variegato ventaglio di nomi su cui varrebbe la pena di aprire un dibattito: Scelba, Cefis, Sogno, Romiti, Andreotti. Sulle simpatie fasciste di Ciarrapico, per esempio, nulla quaestio. Possiamo però incasellare a destra uno come Giorgio Ambrosoli? E’ plausibile definire destroide gente alla Craxi, Romiti e Sbardella? E lo stesso discorso vale anche per il Matteo leghista, in arte Salvini? Sì, secondo Pansa.
Nell’attingere a fatti di cronaca, in qualche caso rimasti sotto silenzio, e ad altri personaggi meno famosi di quelli sopra elencati, ne viene fuori una destra poliedrica, multiforme, composita fra chi ha sempre suscitato nell’opinione comune diffidenze, se non quando inquietudini, e chi ha mostrato rigore e grande senso di responsabilità istituzionali.
L’ immarcescibile Giampaolo Pansa ha ripreso - era ora! - a raccontare qualcosa di meno scontato e prevedibile. Certo, anche qui indulge, di tanto intanto, al solito vizietto di sfruttare il consunto filone revisionista inaugurato con l’ormai lontano Il sangue dei vinti. La vena polemica nei confronti di una parte dell’altra sponda politica (la sinistra) si avverte ancora, ma la lucidità critica e l’onestà intellettuale di questo fuoriclasse del giornalismo sono fuori discussione, e tematiche inedite ne troviamo in abbondanza.
Il Nostro torna dunque sugli scaffali con un libro all’altezza (o quasi), per contenuto e spunti, delle sue migliori performance editoriali passate. Alleluia!
La destra siamo noi. Una controstoria italiana da Scelba a Salvini
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