La ragazza dei colori di Cristina Caboni

Le ragazze sono coraggiose ed è per questo che tanti libri sono a loro dedicati. Nel suo ultimo libro La ragazza dei colori (Garzanti, 2022), Cristina Caboni racconta la storia di Stella, giovane donna che conosce l’armonia dei colori e quindi sa che possono rendere allegra la vita, oppure triste perché anche la sua, di vita, ha conosciuto la mortificazione e il dolore.

Dopo aver fallito nel tentativo di diventare pittrice, la ragazza si isola dal mondo e ritorna nel paese di Bardolino dove si trova la zia Costanza, rimasta da poco vedova dello zio Orlando. Mentre torna a casa la ragazza incontra fatalmente un medico affascinante di nome Alexander che la legherà a sé.
A casa la aspetta la zia e il misterioso regalo dello zio che consiste in una serie di disegni che poi Stella scoprirà appartenere a una comunità di bambini ebrei.

Un giorno zia Costanza ha un malore e nel delirio ricorda il suo passato di maestra durante la guerra, quando è costretta dalle circostanze a far rifugiare presso la propria abitazione una colonia di bambini. Tutti si salvano, meno uno - o almeno così crede e per questo il senso di colpa la perseguita. La nipote Stella cerca quindi di chiudere il cerchio con l’aiuto di Alexander - e non aggiungo altro.

Passato e presente si alternano nei capitoli che hanno la caratteristica di essere inaugurati dal nome di un colore e dal suo significato (rosso, rosa, verde, viola, cremisi eccetera), ma non solo. L’autrice ci parla anche della comunità di Nonantola, borgo emiliano dalla storia gloriosa, e della sua popolazione fatta di persone semplici ma coraggiose che mettono a rischio sé stesse per salvare delle vite innocenti.

Io sono dell’opinione che la parte dedicata alla guerra sia la migliore del romanzo, mentre la storia tra Alexander stona abbastanza con il resto. Ci sono troppi tentennamenti, troppe esitazioni che la fanno diventare banale mentre sarebbe servita una maggiore sobrietà per amalgamare il tutto come nei migliori dipinti.

Nel complesso un libro gradevole, che si legge facilmente, specie nelle giornate malinconiche di autunno per la speranza che dà di un ritorno alla primavera.
Libro consigliato per pomeriggi di riflessione.