La spada del destino di Andrzej Sapkowski

Una missione d’amore quella che si legge in La spada del destino di Andrzej Sapkowski (Nord, 2011 traduzione di R. Belletti ). Geralt di Rivia è uno strigo. Lo sappiamo noi e lo sa chiunque gli si sia messo contro. Naturalmente è stata l’ultima cosa che hanno fatto, in vita.
Geralt è il migliore in quello che fa e non sempre fa belle cose. Uccidere mostri potrà sembrare un nobile scopo, ma le cose non sono sempre così semplici, anzi.
Detta così sembra che Geralt uccida chiunque per qualche soldo, ma vi posso assicurare che non è così. Lo sarebbe in realtà ma il nostro, spesso e volentieri, rinuncia a una grossa paga per non dare contro i propri principi.

Re Niedamir ha convocato diversi cacciatori per eliminare un drago, un grosso problema che lo tormenta da troppo tempo. Inutile dire che anche Geralt sarà della compagnia. Non per uccidere quel povero draghetto, anzi…
In realtà lui sta cercando la maga Yennefer, tanto bella quanto spietata. Una donna capace di uccidere e di amare, oltre ogni confine. Bisogna vedere quale sarà la sorte di chi le si parerà di fronte…
A questo punto Geralt dovrà scegliere: andare contro il proprio codice o perdere (di nuovo) Yennefer? Magari per sempre…

Andrzej Sapkowski prosegue con la saga di Geralt di Rivia e lo fa a modo suo.
Un modo affascinante, uno stile narrativo fresco e ammaliatore, quasi da… strigo.
Una storia che si complicherà e si risolverà man mano che le pagine avanzeranno, e lo faranno con frenesia, potete credermi.
Una saga che merita d’esser letta.