Le Cannibale di Guido Fabrizi

“Le Cannibale” è un racconto noir, il primo di un’intera collana dedicata al genere, La Vie en Noir, di cui è autore Guido Fabrizi, uno scrittore emergente molto interessante, di cui seguo il blog da tempo, approdato alla scrittura cinematografica passando prima da una fotografia professionale di alto livello.
Già dalle prime righe noterete che i suoi racconti sono legati a doppio filo alle immagini: durante la lettura sembra di trovarsi di fronte a gigantesche polaroid, a delle istantanee nitide e precise, piene di particolari e dettagli da scoprire lentamente in un percorso narrativo ben congegnato.

“Le Cannibale” è un noir puro ma con una spiccata sensibilità verso le questioni sociali: non solo delitti e indagini quindi, ormai troppo abusati negli ultimi anni... La sua trama è assolutamente originale, e dall’incipit in poi non la si può più lasciare.
È ambientato in Congo, dove il protagonista, Adrian Vos, un facoltoso olandese, si reca da anni per illeciti traffici di diamanti, che nascondono però altre oscure attività. Nell’introduzione l’autore scrive:

“Uomini che sfruttano altri uomini, dissolvendo nella ricerca ossessiva del potere il futuro dell’umanità. Uomini che si nutrono di altri uomini nel tentativo di appropriarsi della loro anima”.

Dietro a questa storia c’è un’interessante metafora psicologica sulla follia di un mondo sempre più votato al profitto e allo sfruttamento dell’uomo per denaro. La scrittura è moderna, coinvolgente, e la lettura corre veloce senza stancare, grazie ai colpi di scena che ti conducono per mano fino alla fine. Fondamentalmente è un soggetto cinematografico donato alla narrazione. D’altra parte, credo che questa propensione dell’autore al racconto sociale visivo derivi dalle esperienze di una vita alquanto movimentata, che nella sua sintesi biografica emerge chiaramente, sembrando essere già pronta per il trattamento di un film.
Terrò d’occhio questa collana, e attendo i prossimi racconti.