Lo snob nella società dello snobismo di massa
- Autore: Gaetano Cappelli
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Gaetano Cappelli scrive l’agile pamphlet Lo snob nella società dello snobismo di massa (Oligo, 2022) per dirci che parlare di cosa è oggi uno snob è molto complicato. Infatti si tende a pensare che lo snob sia la persona maggiormente "riconoscibile", mentre in realtà il vero snob si nasconde, si mette i vestiti usati, non ama comparire tra le persone famose.
Altri affermano che gli snob, "quelli peggiori", scrive l’autore, appartengono all’alta società. Si cade così nella trappola del falso etimologico, la scorretta abbreviazione, della formula latina s(ine) nob(ilitate). Lo snob è colui che, non illustre, si atteggia a uomo di mondo, ma non ha nel suo sangue nemmeno una goccia di sangue aristocratico.
Lo snob è comunque incisivo nella nostra società di massa. Siamo ormai a più di sette miliardi di persone nell’intero emisfero terrestre. Da questa massa ci si può distinguere per i soldi guadagnati (Mark Zuckerberg è l’esemplare di chi, col personale genio ha creato un social e poi altri social, nel tempo, li ha assorbiti, diventando, giovanissimo, l’uomo più ricco e influente del mondo).
Quindi lo snob è una persona positiva, perché con il suo disinteresse per le sciocchezze toglie potere a casi disperati di "famosi" televisivi, di scrittori che fanno gli opinionisti in televisione e alla marea di maestri di vita che stanno su Twitter, criticando quelli di Facebook che postano in continuazione foto intime e privatissime, o quelli che aspirano alla massima "riconoscibilità" su Instagram. Quasi tutta la vita filmata, video dopo video, con "miliardi" di foto, sempre pronti a sfruttare il momento in cui ci sono molti follower a seguire quella determinata persona.
D’altra parte ci sono anche gli scrittori che analizzano i social, soprattutto Instagram, come nel caso di Guia Soncini, che ha dedicato parte del suo saggio L’economia del sé. Breve storia dei nuovi esibizionismi a Chiara Ferragni e ai milioni e milioni di persone che la seguono ogni giorno, con la sua famiglia e con suo marito, il cantante Fedez.
Gli snob non usano certo il termine follower, ma "seguaci" e quando usano i social si fidano al massimo di Twitter, e solo per capire gli umori e le tendenze del momento. Sono, a modo loro, degli involontari sociologi sulla società di massa.
D’altra parte lo scrittore, per snobismo mediatico, scrive innanzitutto dell’aria guascone e affascinante di Sean Connery, sull’onda di una macchina del tempo, fino ai talk (politici e non solo), con i loro "tuttologi" di fiducia.
Lo scrittore si avventura nelle vicende che riguardano un’ex presidente della Camera e le dichiarazioni che lei stessa ha rilasciato e del modo in cui, poi, è stata trattata dagli utenti di Twitter, principalmente.
Ebbene di questa politica dii cui si è scritto per anni ora non si deve parlare più, perché è sparita e non è poi stata mai brava nelle sue mansioni importantissime alla Camera dei Deputati... Lo dicono i social, e quindi sarà falso che non è brava. Perché i social dicono anche tante stupidaggini, Twitter incluso, sia chiaro.
E ora faccio parlare l’autore dello snob pop, perché scrive delle cose che è facile condividere:
"Arriva primo su ogni tendenza e subito la rifugge.
Detesta quindi il mainstream, a iniziare dallo stesso termine "mainstream".
Attento com’è all’obsolescenza delle parole, è infatti pronto a eliminarle in base all’abuso e quindi via: "resilienza", "fragilità","percorso", "sinergia", "condivisione", "alternativo", "vip", "narrazione", "in/out"."
Insomma un divertente guazzabuglio che ci riguarda tutti; i rapporti di potere di questo nuovo millennio vedono in caduta libera il politico che fa solo il politico, il giornalista che fa solo il giornalista, lo scrittore che fa solo lo scrittore. Per questi ultimi due, stare sui social è essenziale. Perché non troverai mai tante persone che hanno comprato il quotidiano per leggere il tuo pezzo. I social triplicano in poco tempo chi sa dell’articolo e da chi è stato scritto.
Molti giornalisti scrivono anche saggi e romanzi, e anche in questo caso sono i social che possono farti sapere in meno di un minuto qual è il loro ultimo libro pubblicato.
Nel pamphlet Lo snob viene evidenziata anche la differenza tra snob di primo, secondo e terzo grado, e la sostanziale differenza fra snob e radical chic. Quello di Cappelli è un libro spumeggiante, coraggioso, divertente, scritto benissimo.
Lo snob nella società dello snobismo di massa
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