Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi
- Autore: Gaetano Cappelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2012
Molto atteso l’ultimo romanzo di Gaetano Cappelli, appena pubblicato da Marsilio, che non delude i lettori. La satira del mondo letterario romano, la mescolanza con il mondo della criminalità organizzata, meridione, famiglia, Arma dei Carabinieri, amore e sesso, musica colta e pop, ambizioni artistiche, Italia e Germania, profonda Basilicata e grande albergo di Ravello, miti degli anni Sessanta e terrorismo anni Settanta, canti degli scout e manoscritti di Wagner: tutto questo mette insieme lo scrittore costruendo un romanzo di grande respiro dove si racconta, in modi a tratti epici, attraverso i temi accennati e tanti altri, l’“italian way of life” dai tardi anni cinquanta ad oggi.
Protagonista è il giovane Giulio, unico maschio dopo quattro (racchie) sorelle, che nelle aspirazioni di sua madre dovrà studiare per divenire un grande pianista, perché così ha deciso il grande Arturo Benedetti Michelangeli che le appare ripetutamente in sogno. Proprio da questa aspirazione onirica di sua madre partirà l’avventura umana di Giulio che, dopo l’università a Salerno da miserabile pendolare, con il suo diploma del Conservatorio in tasca, accetta di sostituire un pianista durante l’estate in un grande albergo di Ravello. Qui incontra Elena, la donna bellissima che gli cambierà la vita e di cui si innamora per sempre, non ricambiato, e Irmgard von Kruger, la musicista tedesca New Age, ricchissima, che sposerà, tradirà e da cui sarà abbandonato.
La storia narrata in prima persona da Giulio lo fa confrontare con il suo modello, lo zio Giacinto/Sgiascì, un carabiniere sciupafemmine che è certamente il personaggio più riuscito di quanti ne disegna Cappelli nel suo libro, ricco di riferimenti culturali, letterari, lessicali, musicali, di politica, di costume, che lo rendono un piccolo affresco dei modelli di vita del nostro paese, dalla provincia meridionale più isolata, “un paesino del Sud sperso come è giusto fra i monti dell’Appennino” da cui “Giulié” si allontana per fare fortuna a Roma...
Il racconto della miseria in cui si svolgono le vite degli studenti meridionali negli anni settanta nella capitale ci fa riflettere sui cambiamenti sociali e sociologici che hanno trasformato il nostro paese: dal quartiere Coppedè, dove incontra l’amico paesano che vive come un barbone, Giulio fugge per trovare asilo in una palafitta fuori Roma, dove un amico “capellone” lo inizia al fumo e alla vita letteraria delle rivistine underground. Un grande salto porterà Giulio a diventare celebre fino ad aspirare, addirittura, al premio Nobel per la letteratura e a divenire “Maestro” in una ridicola scuola di scrittura creativa. I compromessi, però, non lo ripagheranno e la sua vita sarà alla fine scandita da delusioni e sconfitte, tutte raccontate con ironia sottile che si trasforma a volte in violento sarcasmo.
Un romanzo pieno di tutto (forse anche troppo pieno), scritto con stile impeccabile, valido certamente come documento importante per capire miti e riti dei nostri tempi, soprattutto nel mondo apparentemente dorato degli intellettuali, scrittori, critici, giornalisti, editori, che attraverso la storia di Cappelli sembra aver gettato la maschera. Ogni riferimento a persone e storie vere sarà ovviamente casuale, ma quanto??
Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi
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