Stelle, starlet e adorabili frattaglie di Gaetano Cappelli

La Lucania è in Italia, sappiatelo, e Gaetano Cappelli è nato a Potenza. Impazza la movida in una terra in cui vivono ancora tanti contadini: la terra è importante, il tempo si è quasi fermato, ma non di meno la modernità si incanala e tutto il mondo può diventare, anche per un giorno, Las Vegas.

La trama di "Stelle, starlet e adorabili frattaglie" non è semplice: l’aristocratico e barone Gian Canio Caraffa D’Acquaviva, giureconsulto, ha un figlio di nome Adelchi che non vuole seguire le sue orme o meglio si iscrive a Giurisprudenza e dà anche sette esami, tutti trenta e lode, ma poi abbandona l’università per diventare uno chef. In un mondo in cui gli chef sono diventate star televisive e letterarie, Adelchi vuole solo cucinare ricette della sua Lucania, con sapori forti decisi. Il non incoraggiamento del padre lo rende malinconico, in più non ha una fidanzata, sente una mancanza, uno struggimento, ma non gli manca il coraggio di mettere su una taverna molto apprezzata.
Intorno all’umanità di Adelchi, ritroviamo una schiera di bizzarri personaggi:

• Domi Maggio che è una starlet poco apprezzata che ha un amante terrificante,
• Donato Loruscio e l’ambiziosissima giornalista Chiara Marzolati, che a ventitré anni ha voglia già di lavorare per la Rai e non la ferma nessuno (solo il fascino discreto di Adelchi potrebbe fermarla, chissà);
• la star americana che arriva in Basilicata, Gordon Lee Foster;
• i politici che parlano un italiano ridicolo, che Gaetano Cappelli riporta alla perfezione.

Tutte queste persone si ritrovano nel ristorante di Adelchi, in un finale sulfureo, comico, inaspettato.
Gaetano Capelli mette in scena una spiritosa e malinconica pazzia dei nostri tempi, con provetta bravura.
Pubblicato da Mondadori a febbraio 2014, "Stelle, starlet e adorabili frattaglie" è da leggere in un periodo in cui i romanzi sono sempre invariabilmente tristi.