Nessuno può volare
- Autore: Simonetta Agnello Hornby
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2017
“Nessuno può volare” parla di come sentirsi normale, come gli altri, anche quando non lo si è. Ad appena venti anni George, il figlio di Simonetta Agnello Hornby, iniziò a camminare male e chiese di potere aiutarsi con un bastone. Dopo avere consultato diversi medici si ebbe, in concomitanza con il successo de “La Mennulara”, la tremenda notizia della diagnosi: sclerosi multipla primaria progressiva. Il mondo vede i disabili in maniera orribile, almeno fino al 2006, quando le Nazioni Unite hanno varato la Convenzione per i diritti dei disabili, ratificata dall’Italia nel 2008.
A queste tutele nel corso della storia si è arrivati faticosamente.
I greci di Sparta uccidevano i vecchi ed i disabili mentre ad Atene accoglievano gli esuli spartani anche con i loro figli disabili. Uno di questi divenne generale dell’esercito ateniese ma li tradì vendendoli ai nemici persiani. Pertanto vi è anche la rappresentazione di un disabile cattivo eppure falso, di cui non ci si può fidare.
I Romani ebbero una vita più facile. I disabili potevano essere esposti in spazi davanti ai templi e lì lasciati a morire. In questi luoghi era però anche permesso, alle madri, di scambiare i bambini frutto di un amore sconveniente, bambini sani che tuttavia non potevano essere accettati, come quelli invalidi, anch’essi rifiutati.
Per il Cristianesimo i bambini malati, quali gli epilettici, erano considerati posseduti dal demonio, bisognava esorcizzarli. In alcuni quadri vengono ritratti gli esorcizzati come il diavolo in persona.
Questo modus operandi è continuato nella civile Inghilterra fino al 1300 quando i lebbrosi non potevano andare al Lazzaretto se prima non si recavano in chiesa a depositare denaro. Ne occorreva a sufficienza per pagare il sacerdote e poi dovevano dare elemosina a tutta la congregazione dei fedeli.
Durante il Rinascimento, periodo conosciuto per il grande risveglio culturale, si crede che ci sia stato un trattamento migliore per i disabili e i malati, in realtà niente di tutto questo: i disabili continuano ad essere descritti come esseri mostruosi, uomini e donne brutti, cantastorie, buffoni.
Si prosegue con l’Illuminismo che concentrò la sua attenzione sui disabili, considerandoli dei malati mentali. Nell’Ottocento non si vedevano, li si lasciava rinchiusi in casa; nella stessa famiglia reale inglese vi era un principe epilettico ma si hanno scarse notizie sul suo conto in quanto sin da bambino fu relegato in una residenza estiva della famiglia con una balia. Fu addirittura tolto dall’albero genealogico per ricomparire solamente al momento della morte.
Solamente negli ultimi anni, quindi, i disabili hanno cominciato ad avere adeguate tutele e il fenomeno sarà sempre più di attualità e d’urgenza, dal momento che il 20% dei disabili risiede in Europa. L’aumento della vita media comporterà la necessità di una tutela sempre maggiore per i disabili che, poi, saranno tutti quelli che bene o male raggiungeranno una certa età ma saranno bisognosi di assistenza. I disabili di oggi in gran misura sono gli anziani che siamo o saremo tutti noi.
“Nessuno può volare” è anche un libro di denuncia dei tanti ostacoli e degli inconvenienti che permangono e non vengono superati, non ultimo quello degli adeguati servizi igienici. Quello di Simonetta Agnello Hornby non è però un libro di sole tristezze perché racconta anche di disabili che girano per il mondo e che sono esperti in vari campi; un libro che trova il suo significato più proprio nel titolo, “Nessuno può volare”: tutti noi abbiamo infatti delle limitazioni e la prima che viene in mente è quella che si percepisce guardando gli uccelli in volo.
Nessuno può volare
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Simonetta Agnello Hornby nel suo ultimo romanzo "Nessuno puo’ volare"ci racconta di se’,della sua famiglia d’origine e della malattia del figlio,tutto in modo chiaro e diretto,aprendo il proprio cuore senza alcuna reticenza.Fa da contraltare il figlio George che parla in modo schietto della sua malattia,la sclerosi multipla,delle difficolta’ quotidiane che un invalido deve superare e dei contraccolpi psicologici che una malattia cosi’ devastante causa nel malato ,ma anche nei familiari che gli stanno accanto.
Nel romanzo si possono individuare quattro parti: nella prima l’autrice parla della sua famiglia d’origine e della spensierata infanzia divisa tra Agrigento,Palermo e Mose’,la casa di campagna non lontana da Agrigento. Susanna Agnello descrive con grande trasporto ed affetto quel periodo della sua vita e le persone care che ha frequentato ,oltre agli amati genitori.
Nella seconda parte la scrittrice ed il figlio ci parlano della loro vita in Inghilterra,ciascuno dal prorpio punto di vista ,ma entrambi con un piacevole senso dell’umorismo e dell’ironia.
La terza parte affronta i momenti piu’ drammatici della loro vita: la diagnosi e la conseguente disperazione,ma anche la volontà di superare con grande forza d’animo e tanto amore le numerose e gravose difficolta’ incombenti.Infine ,l’ultima parte e’ dedicata al viaggio che madre e figlio hanno intrapreso nel 2015 in Italia con una troupe al seguito per documentare tutto quello che sarebbe loro capitato.
Un libro intenso ,pieno di amore e di dolore ,ma anche di ironia ,in cui Simonetta Agnello Hornby ed il figlio George mettono a nudo se stessi,dandoci una grande lezione di forza e di coraggio