Pensando a casa. Lettere alla madre e al padre
- Autore: William Faulkner
- Categoria: Narrativa Straniera
“Pensando a casa” (Archinto Editore, 1993) è una raccolta di lettere inedite del giovane William Faulkner indirizzate ai suoi genitori, che venne pubblicata negli anni novanta dalla Rosellina Archinto, una piccola e raffinata casa editrice, nota per i suoi libri epistolari, per la saggistica e le biografie di scrittori ed artisti (qualche mese fa la Archinto si è resa indipendente dalla Rcs Libri, e il suo marchio è di nuovo tornato nella mani della sua fondatrice, una donna coraggiosa che ha dedicato la sua vita ai libri e all’impegno civile).
William Faulkner, uno dei maggiori autori americani del Novecento, premio Nobel per la Letteratura, è considerato l’unico vero scrittore americano innovatore degli anni Trenta. Schivo e silenzioso, attraverso la sua scrittura tortuosa, molto coinvolgente, seppe aderire alle nuove tecniche narrative (il flusso di coscienza) di alcuni degli scrittori europei da lui più ammirati, quali James Joyce, Virginia Woolf e Marcel Proust. La corrispondenza in “Pensando a casa” copre gli anni che vanno dal 1918 al 1925, in tutto 145 lettere, scritte quando, appena ventenne, iniziò a spostarsi in cerca di lavoro, e fece i suoi primi viaggi tra New Haven, New York, Parigi e New Orleans. Le lettere mettono in evidenza, ad una prima lettura, quanto stretta fosse l’osservazione e la riflessione su persone e luoghi, quanto profondo fosse il legame con la madre, con la quale lo scrittore aveva una complicità di intenti e idee, e soprattutto quanto fosse sentito lo struggimento per la sua casa e i suoi affetti.
“Quassù la gente mangia a colazione un mucchio di torte e ciambelle. Quassù non troverei mai un po’ di pane fresco, biscotti appena sfornati e dei wraffles”
scrive appena giunto al Nord. In esse descrive le giornate trascorse tra i lavori più disparati, con i commenti sui nuovi posti e il racconto delle sue avventure, come il desiderio di arruolarsi nell’esercito inglese, perché gli ufficiali inglesi erano i migliori, sapevano valutare, in guerra, ogni possibile rischio per i loro uomini. Narra alla madre le sue esperienze di scrittore, dei primi guadagni con i suoi racconti che iniziarono ad essere pubblicati, e del tempo che dedicava alla stesura del primo romanzo, quasi otto ore di fila al giorno, così tanto da avere
“sulla punta del dito dattilografato una vescica perpetua”
“… la mattina scrivo e il pomeriggio cammino e più tardi contemplo le luci che si accendono, poi torno qui e di notte leggo. Spero di poter vendere subito questo racconto; se mi riesce sarà un primo passo per poi continuare a vivere in questo modo che fa proprio al caso mio”
Scopre il mondo intorno, con gli occhi talvolta ingenui, altre volte già manifestando la sua personalità di uomo riservato e solitario. New York, città
“troppo dannatamente affollata”
perché potesse piacergli, la considerò pur sempre un posto meraviglioso.
“Ieri ho viaggiato per la prima volta in metropolitana. Non ho mai visto niente di simile. Grandi masse di persone che stanno lì a pigiarsi sottoterra, e quasi subito ecco che arriva un treno… In ogni momento, giorno e notte, e non riesco proprio a immaginare dove vadano tutti quanti, e così dannatamente, dannatamente in fretta. Credo che non lo sappiano neanche loro”
O del suo viaggio in Europa, delle fredde giornate d’autunno, delle partite di croquet e dell’abitudine dei poeti francesi di andare al caffè a trascorrervi le serate, giocando a carte o ascoltando musica. Nelle lettere riporta anche alcune delle sue disavventure: in una missiva indirizzata al padre da Parigi del 1925, gli narra la sua odissea con la polizia. Senza capirne il perché, da quando era arrivato in Francia, era stato arrestato per ben sei volte,
“probabilmente credono che io sia Lenin”
gli confiderà. Lettera dopo lettera, il giovane scrittore scoprirà il mondo che lo circonda, ma ancor di più scoprirà se stesso e il suo mondo interiore legato alle tradizioni, al suo Sud e ai paesaggi del Mississippi. Luminosi indizi che seppe poi tratteggiare nelle sue opere future: solitudine, passione, inferno, decadenza e sconfitta.
Pensando a casa. Lettere alla madre e al padre
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