Poesie (1955 - 1973)
- Autore: Charles Bukowski
- Categoria: Poesia
“è cattiva educazione far sapere alla gente che caghi/ o che potresti puzzare così/ se non stessi/ attento.”
Non è difficile immaginarsi il vecchio Bukowski mentre legge le sue poesie in un’assolata aula universitaria di un qualche sperduto college californiano. Presenziare ad una lettura di poesia sudato, con i vestiti lerci, perfettamente a disagio nel ruolo di poeta i cui lavori osceni provocano rossori e fughe di signorine perbene anni Sessanta. Non che queste letture gli facciano piacere, sia ben chiaro, ma anche lui ha bisogno di dollari per pagarsi l’affitto e il pane e la birra. Non pensiate che adori fare questo come tutti gli altri autori.
“Poesie (1955 – 1973)”, raccolta a cura della casa editrice Mondadori pubblicata per la prima volta in Italia nel 1979, può essere considerata un’ottima antologia di tutta la produzione poetica di Charles Bukowski a partire da quella prima poesia che scrisse a trentacinque anni. Sono presenti tutti i temi più cari allo scrittore, come le corse di cavalli, le donne e la cara vecchia bottiglia, ma anche il caleidoscopio di sentimenti che ad essi sapeva accompagnare. In queste dense pagine si può incontrare la morte che passeggia mano nella mano con un’erezione o una prostituta offesa che ti urla in faccia la tua vecchiaia o la desolazione dell’essere arrivato tardi, troppo tardi per qualsiasi cosa. Nessun posto è il mio posto, sembra volerci dire il poeta, sono solo di passaggio e se voglio sprecare i miei pomeriggi dormendo ed inciampando sulle bottiglie vuote sparse sul pavimento sono affari miei. E invece non lo sei stato solo di passaggio, Charles.
“lunghe passeggiate/ notturne -/ ecco che cosa/ rasserena/ l’anima:/ sbirciare nelle finestre/ guardare stanche/ donne di casa/ che cercano/ di tenere a bada/ i mariti/ imbestiati dalla birra.”
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