Spaghetti all’Assassina
- Autore: Gabriella Genisi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2015
Barivecchia, la mania dilagante dei cuochi, degli chef stellati, delle ricette esclusive, il successo dei thriller, dei gialli, delle storie ambientate nei Commissariati o nelle Procure, eroine dai tacchi a spillo e dal grande acume investigativo: ecco gli ingredienti che Gabriella Genisi mescola con l’ironia di una lingua con notevoli influssi dialettali in Spaghetti all’Assassina (Sonzogno, 2015), un libro divertente ed ironico, ben scritto, pieno di colpi di scena e di personaggi costruiti con originalità.
Siamo a Bari, in una torrida estate, e la commissaria Lolita, una quarantenne belloccia, disponibile, appena liberatasi del compagno Giovanni, bello ma un po’ troppo disinvolto, si trova ad affrontare un delitto eccellente: il miglior cuoco della città, titolare di un ristorante molto ben frequentato per via di un piatto divenuto un must, i celebri Spaghetti all’Assassina, viene trovato ucciso: evirato, incaprettato, con il cranio sfondato da una padella di ferro, quella inventata e commercializzata dal suo rivale, uno chef più giovane ma già divenuto celebre tramite numerose comparsate televisive.
In realtà di moventi per l’assassinio ce ne sono parecchi e mentre prosegue l’indagine fanno la loro comparsa diversi personaggi, tra cui l capo cameriere del ristorante Il Ciuccio, fedelissimo seguace di Nicola Stramaglia detto Colino, la vittima, e sua figlia Pina, sposata da poco con un giovanotto inviso al suocero. Ecco interrogata una ragazza brasiliana, che fungeva da guardarobiera ma che si rivelerà presto bugiarda e sospetta. Un altro chef, il franco-algerino Benallal Matou, viene chiamato in questura per la sua testimonianza e, malgrado la sua solida professionalità, la bella Lolita rimane affascinata dal cuoco che parla francese, fa la corte alla commissaria, cucina piatti speziati, lavora a Bari malgrado suo padre abbia un noto ristorante a Parigi per imparare altri sapori; un ex collega del padre di Lolita, Lorenzo, compare anch’egli a confondere le idee alla già confusa commissaria, che si fa aiutare dal fido Esposito, visto che il suo collega ed amico di sempre, non la segue convinto che l’indagine non la stia conducendo sulla strada giusta per smascherare l’assassino.
La storia si complica ma si legge con grande piacere: i capitoli del libro sono per lo più intitolati ai singoli personaggi, ma compaiono anche libri, Madame Bovary su tutti, ricette, citazioni di altri personaggi (Salvo Montalbano è un amico di Lolita) e ancora mafia, sacra corona unita, strozzini, amori, amicizie, voglia di mare, di sesso, di cibi buoni, di stabilità emotiva. Un libro da portare sotto l’ombrellone e, se non vi piacciono i delitti, potete provare le numerose ricette gastronomiche prelibate che l’autrice descrive nelle ultime pagine, tette delle monache o focaccia di grano arso, per esempio.
"Femmina piccante, pigliala per amante
Femmina cuciniera, pigliala pe’ mugliera"
Una simile epigrafe descrive in modo sintetico il romanzo!
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