Ti aspetto a Central Park
- Autore: Felicia Kingsley
- Genere: Chick-lit
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2022
Romanzo leggero, di leggero intrattenimento, questo della serie che Felicia Kingsley pubblica con Newton Compton: la caratteristica di questa, direi un po’ scontata storia d’amore a lietissimo fine, è che si svolge nella capitale della editoria mondiale, nel luogo in cui nascono i bestseller che vendono milioni di copie, decretando il successo di scrittori, magari mediocri, ma capaci di intercettare abilmente i gusti di un pubblico, soprattutto femminile che divora romanzi rosa, i cosiddetti “romance”.
Già dal titolo, Ti aspetto a Central Park, sappiamo di trovarci al centro di Manhattan, dove in una prestigiosissima casa editrice, si incontrano il futuro direttore editoriale, Knight Underwood, un bell’uomo, vestito con costosi abiti italiani, ambizioso, competitivo, arrogante, sicuro del suo successo professionale su cui ha investito tutto sé stesso, e una bellissima trentenne altrettanto ambiziosa, la ex miss Texas Victoria Wender, scarpe rosse dal tacco vertiginoso e abitino aderente: giungono in casa editrice contemporaneamente, credendosi erroneamente l’uno il capo dell’altra. Da questo clamoroso equivoco prende il via la storia, spumeggiante, divertente, ironica, che vede alternarsi i due protagonisti del romanzo nei capitoli, addirittura ottantotto, in cui ciascuno dei due, Victoria e Knight, raccontano la loro versione dell’avventura editoriale che dopo le prime scaramucce li obbliga a collaborare, pena la perdita del prestigioso posto di lavoro.
Attraverso le loro storie, pubbliche e private, ci viene narrato come la competizione economica sia alla base dell’industria editoriale americana.
Una sorta di gallina dalle uova d’oro, la romanziera pop Miranda Stoller, rigorosamente vestita di lilla, deve consegnare il suo ultimo manoscritto, febbrilmente atteso dalle sue infinite fedeli lettrici.
Invece, durante una visita nella sua casa lilla dei nostri due eroi, Knight e Victoria, la donna muore improvvisamente. Da qui la rocambolesca vicenda che tiene legati i due ambiziosi personaggi, tra dispute professionali ed attrazione fisica, tra rivalità e attaccamento, in una girandola che li porta a incontrarsi ogni giorno in una taverna appartata vicino a Central Park, ad amarsi, a lasciarsi, a ritrovarsi, mentre la storia della letteratura americana, che è passata per i bar e gli hotel di New York, si dipana come un filo rosso che attraversa tutte le pagine del romanzo.
Per me la parte più interessante è proprio quella editoriale: La Fiera di Francoforte, la editrice di nicchia londinese, i grattacieli newyorkesi dove si firmano contratti miliardari che proclamano il successo internazionale o la caduta di un autore, sono lo scenario in cui si muovono freneticamente tanto Knight quanto Victoria, che, alla fine, stanno solo ricercando sé stessi, la propria vera identità, l’amore che sanno di aver incontrato.
Piacevole, leggero, intrigante... forse un po’ troppo lungo, ma probabilmente alle lettrici appassionate di romanticismo piace così.
Ti aspetto a Central Park
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ti aspetto a Central Park
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