Un’idea di destino
- Autore: Tiziano Terzani
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2014
“Diari di una vita straordinaria” è il sottotitolo di questo volume che contiene gli appunti inediti di Tiziano Terzani (Firenze 14 settembre 1938 – Orsigna 28 luglio 2004), che esce oggi 8 maggio a dieci anni dalla scomparsa del giornalista/scrittore. I diari, che partono dal 1981, testimonianza di un impegno e di una curiosità costante sono stati curati da Alen Loreti, il quale vi ha iniziato a lavorare dal 2011, dopo la pubblicazione dei due Meridiani Mondadori.
I compagni di viaggio di questo infaticabile viaggiatore, nato nel quartiere popolare di Monticelli, furono dapprima una macchina per scrivere Lettera 22 della Olivetti e dal 1983 un ingombrante PC portatile Toshiba. Armato di questi strumenti, il grande corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel, collaboratore dell’Espresso, la Repubblica e Corriere della Sera per oltre trent’anni (1972 – 2004), vivendo in Medio Oriente scrisse articoli, libri, reportage raccontando i grandi eventi asiatici che aveva visto.
“Gli è sempre parso importante lasciare traccia dei suoi giorni”
scrive nella Prefazione del volume Voi fate, io scrivo la moglie Angela Terzani Staude, la quale ricorda:
“nel 1972 andammo a vivere a Singapore con Folco e Saskia ancora piccolissimi e quattro valigie”.
Terzani era partito con la sua Lettera 22 per scrivere le prime corrispondenze sulla guerra in Vietnam,
“per annotazioni e interviste invece usava dei taccuini che entravano giusto nel taschino delle sue camicie bianche”.
Taccuini che sono stati scritti con una calligrafia decisa, fantasiosa e un po’ selvaggia, quasi indecifrabile anche per lo stesso Terzani, specchio di un uomo nato, secondo lo zodiaco cinese, sotto il segno della Tigre - madre notturna.
“Creare e proteggere una famiglia era nella sua natura. Senza la base sicura della famiglia non avrebbe potuto farsi strada nel mondo, di questo non aveva dubbi... ”.
Terzani aveva pianto di gioia quando nel 1975 i carri armati comunisti erano entrati a Saigon, ma la sua vera meta era la Cina e per raggiungere quest’obiettivo il giornalista si era preparato a lungo studiando la lingua e la storia cinese in due università americane. Nel gennaio del 1980 finalmente Tiziano, grazie alla sua tenacia, era stato uno dei primi giornalisti a essere ammesso a Pechino e ad aprirci una sede di corrispondenza. “Habemus officium!” telegrafò Tiziano a Der Spiegel. Ma la disillusione era arrivata presto. Pechino, 1 ottobre 1981:
“la vita cinese ha perso, se mai l’ha avuta, la gioia”
economia al collasso, popolazione triste e impaurita, clima di sospetto e sfiducia nei confronti del prossimo, milioni di persone spedite in prigioni e campi di rieducazione, delle quali la maggioranza erano morte.
“La modernità socialista, quel bel progetto in cui anche Tiziano aveva tanto sperato, tramontava così, come era già successo in Cambogia con Pol Pot”.
Quello che Terzani osservava nei suoi viaggi lo scriveva, senza filtri e senza edulcorare nulla: tutto ciò gli avrebbe causato l’espulsione dalla Cina il 5 marzo del 1984, primo giornalista occidentale a essere processato e arrestato.
“Se l’India lo aveva aiutato a ritrovare la serenità, la Cina era il paese in cui aveva più amato vivere. Dei cinesi gli piaceva la quotidianità, il loro saper giocare, anche con la sorte, il loro tener duro”.
Dai diari di Terzani, prima redatti a mano e poi “non più scritti in bei quaderni personalizzati come usava un tempo” ma conservati nella memoria del floppy disc, traspare ciò che non appariva nei suoi libri:
“il suo variabilissimo umore, quel suo dibattersi tra estasi e disperazione, dubbi, certezze, e di nuovo dubbi, fra collera e serenità”.
Grazie a questi diari si può ascoltare l’altra voce di Terzani
“quella adirata, dubbiosa, sofferente, che faceva da contrappunto alla voce forte e convinta con cui si presentava al mondo. È come scoprire le radici affondate nella terra buia di un albero che svetta nel cielo”.
In un’intervista concessa a chi scrive nell’aprile del 2011 per il recensore.com, Folco Terzani (curatore nel 2011 del libro La fine è il mio inizio che raccoglie le riflessioni e i pensieri del padre) tra l’altro diceva che
“con la scomparsa del proprio padre si cresce improvvisamente e velocemente. Si crea un vuoto da riempire, ma non un vuoto solo perché ti manca il padre, ma perché vi erano alcuni ruoli che la figura paterna svolgeva, anche se uno non se ne rendeva conto prima... quando non c’è più ti toccano”.
Angela fu sempre per Tiziano, la roccia, la stabilità, la certezza. Gurukulam, 3 aprile 1999:
“Il mio primo pensiero è a te, Angelina, a scriverti, a tendere questa mano verso una lontananza dove so che tu sei e che se non ti sapessi esistere mi lascerebbe senza vita”.
Cambogia, Vietnam, Cina, Giappone, Thailandia. Afghanistan, Urss, Filippine, India “sempre dalla parte sbagliata del mondo”, sempre pronto a testimoniare il presente attraverso gli scritti e gli scatti fotografici. Terzani aveva scritto i suoi diari per se stesso, precisa nella Prefazione Angela Terzani, ma sicuramente qualcuno leggendo la mole di documenti che ha lasciato il giornalista/scrittore potrebbe riconoscersi in quegli scritti, in quella ricerca dell’Altrove, in quella sua idea di destino, l’ago della bussola puntato sempre verso l’Oriente, verso l’Asia, alla perenne ricerca di mondi e universi da esplorare e conoscere. Tutto ciò ha procurato a un uomo dalla vita straordinaria certamente più di “un piccolo momento di eternità” come lo stesso Terzani confessò nel suo libro Un indovino mi disse.
“La meta, per Tiziano, è stata la strada, il cammino. Una curiosità continua lo spingeva avanti. La sua aspirazione alla perfezione gli impediva di accontentarsi di quel che a un certo punto poteva aver raggiunto: cercava di più, di meglio, avanti, sempre avanti... La serenità della sua fine nasceva dal superamento di una infinita inquietudine, di un’eterna insoddisfazione”.
Alcune iniziative in programma per ricordare Tiziano Terzani a dieci anni dalla sua scomparsa:
Un’idea di destino sarà presentato in anteprima il 10 maggio alle ore 14 alla XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino (8 - 12 maggio 2014). Sarà presente Angela Terzani Staude.
Il Festival delle Letterature di Roma dedicherà la serata inaugurale a Tiziano Terzani e ai suoi diari il 27 maggio.
A Firenze ci sarà un grande evento commemorativo a Tiziani il 28 luglio, giorno della scomparsa del grande giornalista.
Il regista Mario Zanot ha lanciato una sottoscrizione pubblica per finanziare un film tratto dal volume Un indovino mi disse. Sul sito www.unindovinocidisse.it è possibile diventare produttori con una donazione. Una parte degli incassi del film sarà devoluta a Emergency, per l’ospedale afgano di Lashkargah, intitolato a Tiziano Terzani
I Diari di Terzani saranno al centro della serata del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani in programma sabato 17 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine), nell’ambito della X edizione del Festival Vicino/Lontano.
Ricordiamo infine che alla memoria del giornalista sono dedicati convegni, associazioni, premi e luoghi pubblici in tutta Italia, nonché il sito www.tizianoterzani.com
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