Addio alle armi
- Autore: Ernest Hemingway
- Genere: Classici
Pubblicato nel 1929, Addio alle Armi è stato il secondo romanzo in assoluto scritto da Ernest Hemingway. Le vicende narrate sono ispirate all’esperienza dell’autore durante il suo servizio al fronte nella prima guerra mondiale.
Il protagonista principale, Friedrich Henry, narra gli eventi in prima persona e durante tutta la lettura è davvero molto difficile distinguere dove finisca la narrazione dell’esperienza vera dell’autore e dove inizi il romanzo.
La versione che ho avuto modo di leggere (una traduzione libera in ebook su Kindle) era corredata da una prefazione scritta dallo stesso Hemingway a vent’anni di distanza, nel 1949. In questa prefazione, molto dura, l’autore spiega come la guerra sia ingiusta e crudele in quanto i migliori uomini di un generazione si trovano al fronte a morire mentre chi meno meriterebbe di sopravvivere se ne sta a casa a portare avanti il mondo. La tesi dello scrittore americano finisce per scagliarsi poi contro i manovratori di tutto ciò, ovvero coloro che traggono vantaggi economici dalla guerra, per i quali (dopo averli rinominati "porci") propone una soluzione rapida e pacifista: la fucilazione.
Hemingway come uomo mi sembra più riassunto da questa prefazione che da tutto il libro, pure intenso e "vero". Infatti la bontà dei principi e degli intenti dello scrittore è contraddetta dalla sua indole bellicosa e diretta, molto schietta e per questo apprezzabile, ma certo non risolutiva quando il problema è la violenza, senza dimenticare che, grazie a questo romanzo ed al suo lavoro di cronista di guerra, Hemingway ha avuto senza dubbio modo di beneficiare economicamente dell’esistenza delle guerre e del suo ruolo in esse, contraddizioni insanabili di un secolo, il ventesimo, e di un uomo che come pochi altri ha saputo imprimerlo su carta.
Addio alle armi
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