Color lucciola di Chiara Gamberale

Chiusi in noi stessi. Con la fantasia. Aleté, bella e giovane, una bellezza che irradia tutto ciò che le sta attorno, sembra quasi un dono meraviglioso che porta colore in un panorama altrimenti grigio, un qualcosa che porta musica laddove esisteva solo un assordante silenzio, porta il bello quando l’orrore sembra destinato a vincere facile, fin troppo facile.
Aleté porta la verità, fa emergere ciò che è vero dall’abisso in cui tutto era nascosto e costringe i falsi e i bugiardi a rivelarsi in tutta la loro stupida meschinità, facendoli perfino vergognare di loro stessi.

Due genitori disperati le chiedono aiuto: il loro amato figlio Orfeo, un tempo gentile e intelligente, ora ha innalzato un muro invalicabile che tiene fuori chiunque dalla sua vita. Soprattutto chi lo ha messo al mondo con tanto amore.
Aleté accetta e, poco dopo, conosce Orfeo. E, da quel momento, qualcosa inesorabilmente scatta. In lei e anche in Orfeo…
Un gioco delle parti, un meccanismo affascinante e misterioso che porterà i protagonisti di questa storia in luoghi meravigliosi e inesplorati.
Il più delle volte senza muoversi…

Chiara Gamberale in "Color lucciola" si muove con delicatezza e determinazione, con leggiadria, ma con un piglio deciso che artiglia il cuore e non lo lascia più.
Una storia tenera e drammatica, una storia che potrebbe cambiare la nostra prospettiva, una storia che dirà molte, moltissime cose.
Basta ascoltarla. Con il cuore.