Cristo con il fucile in spalla
- Autore: Ryszard Kapuściński
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
Cristo con il fucile in spalla (Feltrinelli, 2013, traduzione di V. Verdiani) è una raccolta di reportage del giornalista polacco Ryszard Kapuscinski su alcuni dei movimenti rivoluzionari degli anni Sessanta e Settanta.
Dalla Palestina al Mozambico, dalla Bolivia al Guatemala l’autore si immerge nel contesto socio-politico, ne conosce i potenti e i contestatori, ne tratteggia le caratteristiche culturali. Il risultato è un insieme di reportage affascinanti, dalle descrizioni vivide e appassionate, fruibili a tutti. Il volume è diviso in tre parti.
Il libro si apre con un ritratto dei “fedayn”, combattenti palestinesi. I fedayn hanno gli ideali ardenti di tanti giovani, ma in un cuore da anziani stanchi. Sono ragazzi spesso nati in campi profughi, che conoscono le loro origini ma non hanno mai visto i luoghi che hanno dato i natali ai loro genitori. Sono ragazzi che cercano di tenere in vita una cultura continuamente calpestata, umiliata, oppressa. Sono ragazzi che rivendicano la sovranità su pezzi di terra che non hanno mai visto in prima persona.
I fedayn sono ragazzi che sanno che per raggiungere il loro scopo dovranno seminare del vento impetuoso, ma non si fanno scrupoli perché pensano di aver già raccolto tutta la tempesta possibile.
Seguono altri pezzi sulla questione palestinese per poi arrivare alla seconda parte del libro, che documenta le realtà di lotta e guerriglia in America Latina.
In Bolivia gli studenti cadono come mosche per colpa dei proiettili del regime e in nome di una società più libera ed egualitaria. La Repubblica Domenicana e Haiti sono dominate da una macchina del terrore che non si fa problemi nel sopprimere ogni tipo di opposizione politica.
In Guatemala poi Kapuscinski indaga approfonditamente l’omicidio di Karl von Spreti, ambasciatore della Repubblica Federale Tedesca.
Quest’ultimo pezzo è molto più di un’inchiesta giornalistica: è uno studio sull’assassinio come strumento di potere. La seconda parte del libro si chiude con un breve confronto tra le figure apparentemente distanti ma di fatto affini di Salvador Allende e Che Guevara.
La terza parte del libro contiene soltanto un articolo sull’indipendenza del Mozambico, dallo sguardo sempre originale ma non tanto coinvolgente quanto gli altri pezzi.
Cristo con il fucile in spalla
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