Dieci piccoli gialli 4 di Carlo Barbieri

Scrittore dal duplice volto, quello della letteratura gialla e quella della narrativa per infanzia, anch’essa però con venature di giallo e di mistero, Carlo Barbieri, ha coniugato al meglio le due sue anime di scrittore in questa nuova sua ultima opera che si inserisce nel suo filone narrativo per i più giovani.

È poi invero lo stesso il protagonista della serie Piccoli Gialli, il commissario Ciccio, che altri non è che il commissario Mancuso dei suoi gialli più celebri e rinomati a cominciare dal primo nel 2012, un giallo ambientato a Palermo:La pietra al collo. Il commissario della Questura Centrale di Palermo peraltro era per la prima volta apparso in “ Pilipintò - Racconti da bagno per Siciliani e non” una deliziosa raccolta di racconti “ a tempo”, venendo ad essere indicato il tempo di lettura necessario per ciascuno di essi.

La versatile ed ecclettica operosità letteraria di Carlo Barbieri lo ha visto poi anche autore di una originale e tutta particolare “ Guida” di Palermo arricchita con annotazioni insolite: Tre passeggiate a Palermo. Storie e curiosità a braccetto con l’autore.
Tenendo una contabilità della amabile produzione dello stimato ed affermato nostro scrittore , occorre dire come il presente sia il quarto libro della serie "Dieci piccoli gialli", nono di cui è protagonista il piccolo investigatore Ciccio.
Sono dieci i nuovi casi risolti, quarantacinque in totale, con un solo editore (EL/Einaudi Ragazzi). Ed è il decimo di venti libri che si leggono sempre con interesse e curiosità in ragione della fluidità e scorrevolezza della scrittura unite all’arguzia e ironia che sprigionano le pagine del nostro autore.

Con il passare del tempo il giovane Commissario Ciccio pare prendere il sopravvento nella produzione letteraria di Carlo Barbieri con questa serie di gialli per piccoli dagli otto anni in su.
Le trame investigative, gli intrecci narrativi sono sempre intriganti e stimolano la curiosità, invogliando la lettura e Carlo Barbieri non tradisce mai le attese, confermandosi sempre scrittore di successo. Il piccolo Commissario Ciccio dimostra senza sosta di essere un investigatore pieno di intuizioni perspicaci e geniali con indagini che conducono così sempre alla risoluzione del caso.

Tra i vari casi di questa quarta raccolta, ricordiamo quello di un colonnello derubato in quanto debole di udito perché ha i tappi nelle orecchie, infastidito dagli eccessivi rumori, o il mistero delle due gocce d’acqua, ed ancora un rapinatore smascherato da una app. Ma i dieci nuovi casi apparentemente senza soluzione alcuna, che nemmeno l’ispettore Cangemi riesce a chiarire, sono invece per il Commissario Ciccio occasione per dimostrare le sue abilità investigative giungendo alla fine ad individuare il colpevole.

Sono racconti gialli che intrigano e restano utili per riflettere e ridere con le splendide illustrazioni di Chiara Baglioni che ne fanno parte integrante con immagini che accompagnano il testo che si va a leggere.
I racconti come è noto ai fedeli lettori si aprono poi tutti con l’abituale “refrain”:

Francesco, il bambino che tutti chiamavano Ciccio, perché in Sicilia è il diminutivo di Francesco, ma forse anche perché era un po’ cicciottello...

E nelle indagini è presente la figura insostituibile del nonno che coadiuva il nostro giovane commissario.

Uno spiccato spirito di osservazione è dote naturale del Commissario Ciccio che da un semplice indizio riesce a ricostruire la dinamica del reato e il colpevole.
Sono dettagli apparentemente insignificanti che sfuggono a prima vista a uno sguardo superficiale ma non al nostro Commissario come nel caso di un semplice braccio abbronzato tranne che nel polso ove si indossa l’orologio (vedi il racconto iniziale del furto degli orologi).
Il nostro Commissario ha un’abilità precipua e una capacità unica di ricostruire esattamente la scena del delitto e la esatta dinamica del crimine e individuare così poi il colpevole dopo avere attentamente osservato lo stato dei luoghi.

Sono letture che stimolano altre letture e spingono a leggere sempre di più, avvicinando così i lettori più giovani all’amore per i libri di ogni genere, strumento insostituibile di crescita e arricchimento culturale.
Libri di successo di cui ne è prova e testimone la diffusione avuta, tanto che i libri di Barbieri sono tradotti per la Cina e per la Turchia.