I sette peccati di Hollywood di Oriana Fallaci

"I sette peccati di Hollywood", opera di Oriana Fallaci del 1958, pubblicato da Longanesi è il resoconto del viaggio in America e soprattutto degli incontri che l’autrice ha avuto una volta giunta a Hollywood, patria di grandi divi. Nell’edizione uscita nel 2009 per Bur, arricchita da una prefazione di Maria Luisa Agnese, ci viene presentato un reportage di pagine che non smettono di incuriosire e di stupire anche dopo tanti anni per ciò che tra di esse vi è svelato.

Poco romanzo e più cronaca del tempo, il libro comincia la mattina del 9 gennaio del ’56, quando l’autrice si reca dal regista Jean Negulesco. Nel preludio, infatti, la Fallaci manifesta da subito la propria volontà nell’incontrare la grande diva di tutti i tempi Marilyn Monroe, pagine che riveleranno tale determinazione per un incontro che avrebbe suscitato la curiosità di migliaia di lettori in tutto il mondo. Scopriamo i pettegolezzi, le caratteristiche e le velleità del mondo patinato, di quel mondo che compare davanti ai riflettori, di pose assunte per essere immortalate sui rotocalchi, di acquisti folli e cagnolini tinti di rosa; personaggi come Clark Gable e il suo fascino, Gregory Peck e il suo carisma, Rita Hayworth con un mantello di capelli tiziano, Orson Wells che definiva Hollywood un campo santo dove i morti respirano e tanti altri ancora. Si scoprono vizi e lussi, manie di protagonismo e eccentricità, personaggi che alla domenica mattina si recano in chiesa per esibire la propria fede dopo i bagordi notturni, ne è una prova tanto che ad Hollywood ci sono più chiese che cinematografi, uomini e donne senza scrupoli che le regine del pettegolezzo come Louella Parsons, Hedda Hopper e Sheila Graham, a quel tempo hanno descritto, creando i nuovi mostri dello star system. Ecco un libro che descrive le peripezie del neo divo o della neo diva che pur di arrivare accettano qualunque compromesso e mettono a repentaglio la propria dignità.

Tra un incontro e l’altro, la Fallaci ci svelerà i retroscena di un mondo che davanti ai riflettori è ricco e sorridente, ma quando le luci vengono spente, si riduce alla mera solitudine. Incontri che solo Oriana Fallaci avrebbe potuto ottenere grazie alla sua fama di giornalista, un’inchiesta cruda, beffarda, che non teme falsi idealismi, un linguaggio come quello di cui ci ha sempre abituato e che si ritrova fin da questo esordio; personaggi che nonostante gli anni ancora tutti conoscono e le cui vite continuano a incuriosire. Riuscirà la Fallaci ad incontrare la tanto ricercata Marilyn? Carpirà l’intervista al grande Frank Sinatra? E cosa ci racconterà su Cecil Blount De Mille? Il re, da lei definito, de “i dieci comandamenti”?
Un libro intrigante che racconta come dei semplici emigrati creativi ed astuti abbiano creato quel mostro di guadagno chiamato CINEMA.

Le autrici di questa recensione sono due scrittrici emergenti: clicca sul loro nome per conoscerle meglio!