La fortuna non esiste
- Autore: Mario Calabresi
- Anno di pubblicazione: 2009
Mario Calabresi, inviato di Repubblica a New York, mostra la sua grande capacità di andare al fondo dei problemi del paese che lo ospita e si rivela davvero un grande giornalista di inchiesta.
Eccolo a raccontarci nel suo recente libro storie di personaggi sconosciuti, di rifugiati fuggiti da paesi in guerra, di manager licenziati dalle grandi banche private all’origine della attuale drammatica crisi finanziaria, di persone che hanno saputo ricominciare da zero, di città abbandonate in seguito al fallimento della grande industria dell’acciaio. Nel libro, Mario Calabresi ci narrerà anche di Michelle Obama, la grande icona divenuta la speranza di milioni di uomini e donne americane che hanno trovato la forza di farcela prendendo come esempio questa coraggiosa ragazza nera, proveniente dal sottoproletariato di Chicago e divenuta insieme al marito popolarissima, non solo per essere la prima first lady di colore nella storia americana.
I brevi racconti in stile stringato e mai retorico ci restituiscono l’immagine di un grande paese in depressione economica spaventosa, la più grande dopo la crisi seguita la crollo di Wall Street, ma pronto a rialzarsi, a inventarsi nuovi mestieri, nuove forme di sopravvivenza, nuovi modelli esistenziali, per continuare, contro ogni avversità, la costruzione del sogno americano. Gli operai licenziati dalla grande industria siderurgica che provano ad imparare l’uso del computer, i manager che inventano un commercio di scarpe di gomma prodotte nell’est, l’esperto milionario di interior design beniamino della ricca borghesia californiana che ora vive in un camper ma non si arrende...
Ecco esempi di persone che abitano in una grande paese e che vivono nella speranza di ricostruirlo con le proprie energie e il proprio entusiasmo: una iniezione di ottimismo che sarebbe molto utile anche a noi italiani, come sembra suggerire Calabresi.
La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi [Lingua inglese]
Amazon.it: 18,68 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La fortuna non esiste
Lascia il tuo commento
Un esempio di come gli appunti di viaggio possano diventare una fonte inesauribile di riflessioni - semplici e pacate ma estremamente significative – sulla vita, è proprio questo libro di Mario Calabresi. L’autore, che aveva già dimostrato in “Spingendo la notte più in là” la sua capacità di guardare anche agli eventi più tragici della vita con sano equilibrio, raccoglie in questo testo le testimonianze di cittadini statunitensi che, travolti dalla crisi economica, hanno trovato la forza di ricominciare. L’America raccontata da Calabresi è quella della classe media, quella di Trevor che, da architetto di grido e dall’alto tenore di vita, ha imparato ad apprezzare un’esistenza fatta di frugalità e parsimonia; è l’America in cui i broker con cellulare e ventiquattrore sono paragonabili ai reduci del Vietnam; è l’America dei geni come John Nash, caduto non nel baratro economico ma nel baratro della propria mente, malata e geniale al tempo stesso; è l’America di una futura first-lady di colore, originaria di un ghetto di Chicago, che mangia biscotti casalinghi al cioccolato e ricorda ai giovani che lo studio è l’unica via di riscatto possibile; è l’America di chi vive in un’automobile ed è comunque contento, perché sente che in qualche modo ce l’ha fatta; è, insomma, l’insegnamento di chi ha capito che nella vita bisogna, dopo ogni caduta, trovare la forza di rialzarsi perché l’illusione del benessere, l’incanto del consumismo, il peso di una malattia, il pregiudizio razziale, la brama di potere e di denaro, per quanto male possano fare, potranno sempre essere sconfitti dalla forza che ciascun uomo e ciascuna donna hanno dentro, dalla volontà di credere in sé stessi e in ciò che vogliamo realizzare, dato che “la fortuna non esiste” ma esiste solo “il momento in cui il talento incontra l’occasione”, come già insegnava Seneca, e quindi ciascuno, dando il meglio di sé, costruisce il proprio destino. Varrebbe la pena, forse, insegnarlo ai giovani e tenerlo costantemente presente anche da adulti.