In vista dell’equinozio di autunno, che quest’anno cadrà sabato 23 settembre, scopriamo quali sono le migliori poesie dedicate a questa stagione malinconica e irresistibilmente, divenuta simbolo della caducità della vita.
L’autunno è forse la più poetica e pittorica tra le quattro stagioni; nei suoi moti, nei suoi colori cangianti, nelle sospensioni epifaniche della luce, tutto è un invito alla malinconia, all’attesa e all’incanto. We list, compare & review the best new online casinos - https://slots-online-canada.ca/online-casinos/new/.
Crepuscoli, foglie danzanti, prime piogge, nostalgia. La stagione autunnale ci invita al raccoglimento, alla riflessione, alla calda intimità della quiete domestica; è uno stato d’animo e, al contempo, una profonda riflessione sulla vita e la fugacità dei giorni.
In onore dell’autunno i poeti si sono improvvisati pittori, cercando di catturare con le parole le chiome variopinte degli alberi, il ribollire dei tini, l’aspro odore dei vini, il rosso incendiario del cielo al tramonto prima del calare delle sere nere.
Le parole dei più grandi poeti e scrittori ci restituiscono vivide e variopinte immagini dell’autunno, ma non solo: ci consegnano anche riflessioni laceranti e profonde sulla morte, la malinconia, la vacuità e l’impermanenza di ogni cosa.
Vi portiamo con noi in un viaggio: dalla nebbia agli irti colli di nella Maremma toscana di Carducci ai villaggi dell’Ohio dagli alberi di mele freschi e dolci di Whitman. Pronti a scoprire tutte le sfumature dell’autunno?
Le poesie sull’autunno: temi, metafore, parole chiave
Se Giosuè Carducci in San Martino compone forse il più bel ritratto paesaggistico e sentimentale della stagione autunnale, Umberto Saba nella sua Autunno si concentra sul sentimento di malinconia provato dalla moglie Lina, che non sembra più la stessa; Giuseppe Ungaretti invece riprende il tema chiave dell’autunno, la metafora per eccellenza sin dal canto di Omero nella Grecia classica, la caduta delle foglie e la similitudine che la lega alla transitorietà della vita umana: non siamo forse tutti foglie sospese in un eterno autunno?
Ci parla di malinconia, invece, il poeta francese Paul Verlaine che nella sua Canzone d’autunno fa suonare i singulti dei violini autunnali, con il loro lamento monotono; lo stesso sentimento di languore è espresso nei versi venati di nostalgia del nostro Vincenzo Cardarelli che lungamente ci dice “addio”. L’autunno ci parla di morte e di vita nell’ode di Percy Bysshe Shelley e nella poesia di Vittorio Sereni, versi nei quali emerge il senso di smarrimento che l’autunno porta con sé, ma anche l’emergere di una consapevolezza nuova.
L’autunno è la stagione di transizione per eccellenza in Emily Dickinson, che dice addio all’estate indossando un gioiello. La stagione del vino, dell’uva e delle zucche diventa uno scorcio di America rurale in Robert Frost e Walt Whitman che ci parla dei villaggi dell’Ohio e delle foglie che tremano a un vento più mite. In uno degli ultimi sonetti di William Shakespeare l’autunno è la metafora perfetta per descrivere l’invecchiamento, il lento declino del corpo che ora mostra il viso ricoperto di rughe e le mani che tremano, come rami al vento.
Non dimentichiamo, infine, due nostre grandi poetesse del Novecento: Antonia Pozzi e Ada Negri, nelle loro parole l’autunno viene custodito come un segreto ineffabile che attraversa il tempo e si fa tesoro sepolto di un’antica saggezza.
Fatta questa necessaria premessa, utile a introdurne le tematiche e le similitudini più ricorrenti, scopriamo tutte le più belle poesie sull’autunno.
“San Martino” di Giosuè Carducci
La nebbia agl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirartra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
“Autunno” di Salvatore Quasimodo
Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
“Autunno” di Umberto Saba
Che succede di te, della tua vita,
mio solo amico, mia pallida sposa?
La tua bellezza si fa dolorosa,
e più non assomigli a Carmencita.
Dici: “È l’autunno, è la stagione in vista
sì ridente che fa male al mio cuore”.
Dici – e ad un noto incanto mi conquista
la tua voce –: “Non vedi là in giardino
quell’albero che tutto ancor non muore,
dove ogni foglia che resta è un rubino?
Per una donna, amico mio, che schianto
l’autunno! Ad ogni suo ritorno sai
che sempre, fin da bambina, ho pianto”.
Altro non dici a chi ti vive accanto,
a chi vive di te, del tuo dolore
Che gli ascondi; e si chiede se più mai,
anima, a dove e a che, rifiorirai.
L’analisi di Autunno di Umberto Saba.
“Soldati” di Giuseppe Ungaretti
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
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Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie: analisi e parafrasi di “Soldati” di Ungaretti
“Autunno” di Giovanni Pascoli
Al cader delle foglie alla massaia
non piange il vecchio cuor, come a noi grami,
chè d’arguti galletti ha piena l’aia;
e spessi, nella luce del mattino,
delle utili galline ode i richiami:
zeppo il granaio, il vin canta nel tino,
cantano a sera intorno a lei stornelli,
le fiorenti ragazze, occhi pensosi,
mentre il grano turco sfogliano; i monelli
ruzzano nei cartocci strepitosi.
Questa poesia autunnale di Giovanni Pascoli è nota anche con il titolo di Galline, contenuta nella raccolta Myricae (1891) nella sezione “Ultima passeggiata”.
“Ode all’autunno” di John Keats
Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
Tu, intima amica del sole al suo culmine,
Che con lui cospiri per far grevi e benedette d’uva
Le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
Tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
E colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
Tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
I gusci di nòcciola e ancora fai sbocciare
Fiori tardivi per le api, illudendole
Che i giorni del caldo non finiranno mai
Perché l’estate ha colmato le loro celle viscose:chi non ti hai mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
seduta senza pensieri sull’aia
coi capelli sollevati dal vaglio del vento.
Qui la poesia completa Ode all’autunno.
“Le stagioni” di Eugenio Montale
Il mio sogno non è nell’autunno
Fumicoso, avvinato, rinvenibile
Solo nei calendari o nelle fiere
Dei barbanera, non è nelle sue nere
Fulminee sere, non è nelle processioni
Vendemmiali o liturgiche, non è nel grido dei pavoni
Non è nel giro dei frantoi, non è nell’intasarsi
Della larva e del ghiro.
“La canzone d’autunno” di Paul Verlaine
I lunghi singulti
dei violini
d’autunnomi lacerano il cuore
d’un languore
monotono.Pieno d’affanno
e stanco, quando
l’ora batteio mi rammento
remoti giorni
e piango.E mi abbandono
al triste vento
che mi trasportadi qua e di là
simile ad una
foglia morta.
“Autunno” di Vincenzo Cardarelli
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
“Settembre” di Vittorio Sereni
Già l’olea fragrante nei giardini
d’amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d’aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate.
Nella morte già certa
cammineremo con più coraggio,
andremo a lento guado coi cani
nell’onda che rotola minuta.
“Ode al Vento Occidentale” di Percy Bysshe Shelley
Oh selvaggio Vento dell’Ovest, respiro dell’essenza dell’autunno,
Tu, dalla cui invisibile presenza sono trascinate
Le foglie morte, come fantasmi in fuga da uno stregone,
Gialle e nere e pallide e rosse di febbre,
Moltitudini colpite dall’epidemia: oh tu,
Che porti sulla tua carrozza i semi alati.Verso i loro scuri letti invernali, dove giacciono nel freddo
E nel profondo, ciascuno come una salma nella tomba,
Finché la tua azzurra sorella, Primavera, suonerà
La sua tromba sopra la terra addormentata, e riempirà
(Portando dolci boccioli come greggi da nutrire nell’aria)
Di vivaci odori e sfumature pianure e colli:Spirito selvaggio, che ovunque ti muovi;
Distruttore e protettore, ascolta, ascolta!
La poesia completa di Percy Bysshe Shelley qui.
“Cadano le foglie cadano” di Emily Brontë
Cadano le foglie cadano muoiano i fiori
lunghe le notti e brevi i giorni
mi parla di felicità ogni foglia
fluttuando dagli alberi d’autunno
sorriderò quando ghirlande di neve
fioriranno dove un tempo era la rosa
canterò quando una notte morente
incalza un più tetro giorno.
La poesia completa di Emily Brontë.
“In questa notte d’autunno” di Nazim Hikmet
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
“Foglie gialle” di Trilussa
Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?
Qui analisi e commento della poesia completa Foglie gialle di Trilussa
“La vita” di Antonia Pozzi
Alle soglie d’autunno
in un tramonto
mutoscopri l’onda del tempo
e la tua resa
segretacome di ramo in ramo
leggero
un cadere d’uccelli
cui le ali non reggono più.
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“La vita”: la poesia d’autunno di Antonia Pozzi
“Sole d’ottobre” di Ada Negri
O veramente
tuo questo tempo, donna: o tua compiuta
ricchezza! O, fra due vite, la caduca
e l’eterna, per te libera sosta
di grazia! Godi, fin che t’è concessa.
Non sei più corpo: non sei più travaglio:
solo sei luce: trasparente luce
d’ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo.
La poesia completa di Ada Negri qui.
“Ottobre” di Robert Frost
O silenzioso mite mattino d’ottobre,
le foglie son mature per cadere;
il vento di domani, se avrà forza,
le spazzerà via tutte.
Chiamano i corvi sopra la foresta;
domani forse a stormi se ne andranno.
O silenzioso mite mattino d’ottobre;
lento comincia le ore di questa giornata.
Fa’ che il giorno ci sembri meno breve.
Non ci dispiace se tu dolcemente ci illudi,
illudici nel modo che tu sai.
La poesia completa di Robert Frost qui.
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“Ottobre”: la poesia di vita di Robert Frost
“Sonetto LXXIII” di Shakespeare
Contempla in me quell’epoca dell’anno
Quando foglie ingiallite, poche o nessuna, pendono
Da quei rami tremanti contro il freddo,
Nudi cori in rovina, ove dolci cantarono gli uccelli.
In me tu vedi il crepuscolo di un giorno
che dopo il tramonto svanisce all’occidente
e a poco a poco viene inghiottito dalla notte buia,
ombra di quella vita che tutto confina in pace.
“L’estate è finita” di Emily Dickinson
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
“An Autumn scene” di Walt Whitman
Ecco è l’autunno.
D’un verde più cupo, più gialli e più rossi,
gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell’Ohio,
con le foglie che tremolano a un mite vento,
le mele pendono mature nei frutteti,
pendono i grappoli dai pergolati
(avverti l’aroma dei grappoli sui tralci?
Senti l’odore del grano saraceno, dove ronzavano, le api?).
Su tutto s’apre il cielo,
così limpido e calmo dopo la pioggia, e con mirabili nubi;
anche al disotto è tutto calmo, pieno di vita, bello;
il podere è in fiore.
Qui l’analisi della poesia completa di Walt Whitman, An Autumn Scene.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le più belle poesie sull’autunno: da Carducci a Walt Whitman
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