Oggi faccio azzurro
- Autore: Daria Bignardi
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2020
Ormai Daria Bignardi è a tutti gli effetti una scrittrice a tempo pieno, che però fa anche tante altre cose. Questo suo romanzo breve, Oggi faccio azzurro (Mondadori, 2020), ci consegna un’autrice nel pieno della maturità, con una grande perizia nello scrivere i personaggi. Li sa tratteggiare alla perfezione, tanto che poi, a libro finito, ci mancano.
È quanto succede con la protagonista principale, che si chiama Galla, come l’imperatrice romana Galla Placidia, un nome che le ha dato la madre in un atto di coraggio misto a sprovvedutezza. Dopo venti anni di relazione Galla è stata lasciata di punto in bianco dal marito Doug. Doug e Galla, con due nomi così, potevano reggere fino a quando fossero diventati vecchietti. Invece, il marito semplicemente non ama più la donna, che passa i pomeriggi sul divano a fissare una pianta e a piangersi addosso. Non è stata capace nemmeno di lottare per il suo matrimonio, ha preso atto della volontà dell’ex marito che nel frattempo, banalmente, si è rimesso con un’altra donna più giovane, che lavora nel suo ufficio. Nessun gesto temerario o la voglia di sperimentare un’altra vita. No, la collega che vede tutti i giorni, più dell’ex moglie.
Galla va in analisi, da una dottoressa che si chiama Anna Del Fante, che deve lenire le sue sofferenze per professione, dal momento che anche lei è senza marito. Ma in questo caso niente separazioni: un anno prima che Galla iniziasse le sedute il consorte della psicanalista è morto per un incidente stradale. Quindi deve zittire il suo lutto per ascoltare le sofferenze dei suoi pazienti. Nel frattempo la paziente ha bisogno di fare qualcosa per non buttarsi dal balcone e fa la volontaria con altre dieci donne in un carcere per mettere su un coro con detenuti che sono o sono stati tossicodipendenti ("anche io mi devo disintossicare" dice a un certo punto).
Oltre a sentire su di sé la delusione della madre, Galla sente una Voce che le viene da dentro e che ha un nome, Gabriele Münter, la pittrice tedesca che ha avuto una lunga relazione con il famoso artista Kandinskij, che nei suoi quadri privilegiava il colore azzurro. Anche Gabriele fu lasciata: il famoso pittore sposò un’altra donna di nome Nina, che scrisse poi un libro che possiamo leggere anche in italiano (Nina Kandinskij, Kandinskij e io, traduzione di Maria Teresa Carbone, Abscondita, 2006).
La Voce maltratta Galla, le dà dell’incapace, dell’inetta, soprattutto perché non ha minimamente combattuto per tenersi il marito. Non ha cercato di capire almeno le ragioni, ha accettato la "sentenza" con una rassegnazione esagerata.
Nel frattempo, come accade nelle sedute di analisi, si hanno delle fantasie su chi esce dalla dottoressa e chi, invece, aspetta fuori. Un malore della Del Fante, con tanto di pronto soccorso, fa conoscere i tre che si erano solo sfiorati. Oltre alla nostra Galla c’è Bianca, una ragazza diciottenne che non riesce più ad andare a scuola, e poi c’è Nicola, donnaiolo impenitente, che ha avuto una malsana relazione con una donna gelosa e molto critica sul loro rapporto, forse lei stessa la causa degli attacchi di panico dell’uomo.
Ai due nuovi pazienti Bignardi regala spazi nel libro in prima persona: così capiamo un po’ i motivi di Bianca e del rifiuto di uscire di casa per andare in classe, di un attaccamento morboso per un cantante rapper, morto a venti anni e il rapporto che intercorre con i suoi genitori; mentre Nicola, invece, scrive delle sue avventure "mordi e fuggì", del ricordo della donna con cui ha vissuto e che poi lo ha lasciato, dei suoi disturbi dell’umore e di un’ansia eccessiva.
Galla riesce a convincere Bianca a collaborare alle prove del coro in carcere, mentre si accorge che nel loro consueto appuntamento in un piccolo bar dopo l’analisi Nicola non è propriamente solo un amico di "lettino".
La maestria di Bignardi si rivela per l’affetto che il lettore comincia a provare per queste tre persone. Diventa necessario vedere come se la cavano, quali sono i pensieri dominanti. Poi una capacità di mimesi inaspettata: Bignardi è soprattutto Galla, ma anche Bianca, anche Nicola, anche la psicoanalista.
Oggi faccio azzurro è un libro colto, con i riferimenti a Kandinskij e alla politica e studiosa Rosa Luxemburg, un libro diario coi pensieri inconfessati dei tre pazienti e un manuale lieve e dolente di come tutto nella vita finisce, si guasta, rifiorisce o muore per sempre. Un libro consigliato a chi teme la levità delle nostre esistenze, a chi si ostina a pensare che la vita di tutti noi possa essere fondamentale, mentre è un refolo di vento che passa svelto.
Ecco il video della presentazione organizzata da @Scrittorinsalotto sulla Pagina Facebook di Sololibri
Oggi faccio azzurro
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