Oriana. Una donna
- Autore: Oriana Fallaci
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2013
E’ proprio vero: chi ha un brutto carattere, spesso è perché ha carattere. Oriana Fallaci - scomparsa nel 2006 - era un tipino da prendere con le molle, ma di temperamento ne aveva da vendere. Caparbia, instancabile nel suo lavoro, senza peli sulla lingua, senza provare alcuna soggezione di fronte ai potenti della terra - clamoroso il suo gesto polemico di togliersi il velo dalla testa durante l’intervista all’ayatollah Khomeyni - è stata una delle più grandi giornaliste e corrispondenti di guerra degli ultimi decenni a livello mondiale, unica donna reporter italiana sul fronte del Vietnam.
Nata in una famiglia antifascista - da bambina si prestò a svolgere il compito di staffetta per i partigiani -, avversò qualsiasi regime politico oppressivo, sia di destra sia di sinistra. Fu anche molto sensibile ai temi dell’emancipazione della donna, denunciando spesso i maltrattamenti subiti dalle ragazze in molti paesi a noi lontani.
La sua indole spigolosa, polemica, piccosa, le creò non poche inimicizie e avversità.
Basta leggere questa sua affermazione per capire di quale impasto fosse fatta:
“Essere giornalista per me significa essere disubbidiente. Ed essere disubbidiente per me significa, tra l’altro, stare all’opposizione. Per stare all’opposizione bisogna dire la verità. E la verità è sempre il contrario di ciò che ci viene detto” (pag. 282).
Oriana Fallaci percorse in lungo e in largo il globo intervistando divi di Hollywood, i primi astronauti americani spediti sulla luna, capi di governo con il suo stile diretto e privo di convenevoli, ponendo domande ruvide e scomode che quasi nessuno ha mai avuto il coraggio di rivolgere.
Le sue interviste e i suoi reportage sono stati studiati nelle università americane, mentre da noi, invece, spesso snobbati. Del resto, come si dice, nemo propheta in patria.
Fu inviata sugli scenari di guerra più importanti, testimoniandone gli orrori più indicibili, rischiando spesso la vita fino a farsi ferire durante in massacro di Plaza Thatelolco, a Città del Messico, nel 1968.
Donna dalla natura imprevedibile quanto incontenibile, spirito libero, insofferente ai legami sentimentali duraturi, ma al contempo fragile nelle sue storie d’amore - piuttosto turbolente -, capace di amare senza limiti dando tutta sé stessa, come anche troncare di brutto e irreversibilmente ogni relazione.
Inoltre, restò segnata per un aborto spontaneo da cui venne fuori il libro Lettera a un bambino mai nato, pubblicato nel 1975 da Rizzoli, diventato bestseller e tradotto in molte lingue.
Oriana è stata infatti anche una scrittrice prolifica, autrice di libri consistenti, venduti a milioni di copie nel mondo: lei, in verità, preferiva farsi chiamare "scrittore", al maschile, mostrando ancora una volta di possedere una personalità particolare.
Dopo l’attentato alle torri gemelle di New York, città nella quale ha vissuto per mezzo secolo, espresse posizioni fortemente critiche nei confronti del mondo islamico, esponendosi come sempre e alla faccia del politicamente corretto, memore anche dell’esperienza vissuta per alcuni anni da inviata in medio oriente per seguire la crisi israelo-palestinese.
Pubblicata da Rizzoli nel 2013, Oriana. Una donna è una biografia scritta con un taglio intrigante, da leggere come un romanzo in cui la protagonista manifesta passioni, sentimenti, vezzi, stati d’animo, con aneddoti particolarmente illuminanti per conoscerne la personalità.
La vita intensa, vissuta alla massima espressione, irrequieta di una piccola grande donna, stecca nel coro in gran parte conformista del giornalismo italiano.
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