Quel ragazzo della curva B. Nino D’Angelo Movie
- Autore: Fabio Izzo Gordiano Lupi
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Diversi anni fa, durante una conversazione con l’editor di Stampa Alternativa Gigi Marinoni, salta fuori il nome di Gordiano Lupi. Per essere precisi salta fuori Lupi e saltano fuori anche i due pamphlet ad alto zero culturale (nel senso che dentro ce n’era per tutti) pubblicati a sua firma per la casa editrice. “È un vero libertario” mi dice l’editor, condensando in un aggettivo la caratteristica umana e autoriale dello scrittore-saggista-editore-poeta e, se serve, anche agit-prop intellettuale.
Frequento da più di vent’anni la bibliografia di Lupi e sottoscrivo senza remore: la supponenza radical chic gli si confà come al diavolo le chiese, per intenderci. E questo sia che scriva - o pubblichi - di cinema (alle sua Edizioni il Foglio si deve una delle più efficaci esplorazioni del cinema-bis), sia che si misuri con gli amarcord della sua Piombino, i racconti neri o i chiaroscuri della Cuba castrista (o che ne traduca in italiano i poeti), sia che si esprima da polemista (Nemici miei, Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Velina o calciatore, altro che scrittore). E arrivato a questo punto mi sono già giocato metà dello spazio consigliabile per una segnalazione efficace, cioè ho detto dell’autore e non ancora del suo nuovo libro. Rimedio in parole povere: si tratta di un saggio firmato a quattro mani con Fabio Izzo dedicato al Nino D’angelo Movie, intitolato Quel ragazzo della curva B (Edizioni Il foglio, 2024), il genere nei generi (un mix tra Musicarello e Sceneggiata napoletana) inaugurato dal secondo “casco biondo” più famoso dopo Caterina Caselli.
L’accenno al libertarismo reale di Gordiano Lupi non è comunque stato espresso a caso: soltanto a un autore-editore sgombro da pregiudizi poteva infatti saltare in mente di dedicare un titolo della sua collana La cineteca di Caino a un artista a lungo e suo malgrado divisivo, idolatrato/osteggiato, costantemente in bilico tra trash e apologia, come Nino D’Angelo.
Non credo di appartenere alla congrega degli snob culturali: prima di votarmi quasi esclusivamente ai cantautori italiani (e dunque giocoforza ignorare le canzoni di Nino D’Angelo) ho scritto di cinema in declinazione alta e bassa (cioè d’autore e popolare), mai dei film con Nino D’Angelo, alcuni recuperati sulle tv private solo per curiosità antropologica. È innegabile infatti come, negli anni Ottanta, Nino D’Angelo diventi fenomeno di costume; nelle sale dei quartieri periferici di Catania (dove sono cresciuto) i suoi film e le sue canzoni spopolavano, i ragazzi di quelle zone lo avevano eletto a mito e, oltre a conoscerne a memoria il repertorio, ne imitavano persino nella capigliatura. Il suo Nu jeans e una maglietta è stato un tormentone difficile da evitare, lo amavi o lo detestavi a seconda dei gusti e, probabilmente, del background culturale.
Insomma era scritto nel cielo della canzone neomelodica che lo scugnizzo napoletano nato povero dovesse fare strada: al primo disco inciso a sue spese (grazie a una "raccolta fondi" organizzata fra parenti) segue infatti una parabola ascendente che transita da concerti, sceneggiate (che modernizza), cinema (anche in duo col caposcuola Mario Merola), altri dischi (al netto del mercato delle musicassette - più o meno originali - nel quale spopola) che ne agevolano il progressivo sdoganamento artistico da parte della critica che per anni lo bocciava su ogni fronte.
Esplicativi sono in tal senso i giudizi tranchant dei venerati maestri del giornalismo cinematografico che Lupi inserisce in coda a ciascuno dei capitoli dedicati all’esplorazione della sua filmografia . Detto che la prima parte del libro (Nato sotto il segno di Napoli), curata da Fabio Izzo) si concentra piuttosto sulle note biografiche e professionali del cantante, scopro dall’analisi degli autori che Nino D’Angelo ha partecipato a una trentina di film, diretto da specialisti del cinema popolare (Ninì Grassia, Alfonso Brescia, Mariano Laurenti, Neri Parenti, Carlo Vanzina) e, in parallelo al crescere della sua affidabilità artistica, anche da autori come Roberta Torre, Damiano Damiani, Pupi Avati, gli straordinari Ciprì e Maresco.
Per chiudere con le note personali da cui sono partito: da Gordiano Lupi – autore ed editore – sono abituato ad aspettarmi di tutto, persino, come in questo caso, che riesca a coinvolgermi nella lettura di un saggio cinematografico su Nino D’Angelo e i suoi film di cassetta, che mai avrei pensato potessi leggere fino alla fine senza pentirmene affatto.
Quel ragazzo della curva b. Nino D’Angelo movie
Amazon.it: 13,30 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quel ragazzo della curva B. Nino D’Angelo Movie
Lascia il tuo commento