Secretum
- Autore: Francesco Petrarca
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Italiana
Quest’opera di Petrarca rispecchia in pieno una delle massime di Pirandello, il quale, con la metafora dell’occhio, esorta il lettore a guardarsi dentro, rivolgendo la vista non all’esterno ma all’interno della propria coscienza, al fine di valutare i propri difetti e non unicamente quelli degli altri. Il "Secretum" racconta la storia di un uomo che, attraverso lo scritto, scandaglia profondamente la propria anima con il proposito di riconoscerne anche i lati più oscuri. Già il titolo dice molto: Secretum, cosa da tenere nascosta, poiché l’opera non era destinata alla pubblicazione ma, come un diario, doveva servire solamente come sfogo per l’Autore. L’opera si sviluppa principalmente attraverso i dialoghi fra l’Autore e Sant’Agostino. Sant’Agostino qui rappresenta il giudizio, colui che abbatte ogni tentativo dell’Autore di giustificare i propri peccati, colui che, detto in senso "Pirandelliano", fa cadere le maschere psicologiche dello scrivente, che cerca invece disperatamente di attribuire alle proprie azioni, commesse solo per motivi schiettamente individualistici, un fine diverso e più alto. L’Autore addiviene così ad una profonda autoanalisi i cui rimproveri vengono affidati, attraverso la finzione letteraria, all’autorità suprema di Agostino. L’Io del Poeta così si scinde; una parte, quella morale, riconosce i propri errori, l’altra, quella più incline alle debolezze, tenta in ogni modo di giustificarsi. L’opera è divisa in libri, in ciascuno dei quali vengono analizzate le differenti debolezze dell’Autore, fra cui la superbia, l’avarizia, la lussuria. A queste si aggiunge l’attacamento dell’Autore alle cose terrene, e quindi caduche, che vengono confrontate, attraverso le parole di Agostino, con l’eterna certezza della Verità Divina.
Il secondo libro analizza uno degli aspetti più insidiosi presenti nell’animo di Petrarca, quello dell’accidia, ossia quel sentimento che nasce dalla consapevolezza, da parte dell’essere umano, di non poter superare i propri limiti e di essere invetabilmente incline al peccato. Le parole di Agostino in questo libro dimostrano che il peccato non può mai essere fonte di felicità assoluta, ma solo di una breve ed effimera contentezza. In queste pagine Agostino costringe Petrarca ad ammettere che anche l’amore per Laura è stato per lui fonte di desiderio e di voglia di successo, avendo esso avuto caratteristiche ben diverse da quelle che, in un nuovo tentativo di giustificarsi, gli attribuisce invece il Poeta.
La lettura di quest’opera è certamente consigliabile perché è scritta con un linguaggio avvincente e suggestivo che induce il lettore a riflettere, ad ammettere i propri errori, a conoscersi meglio e a vivere, forse, con meno ipocrisia.
Secretum
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