Sulle rive dell’Hudson
- Autore: Edith Wharton
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2024
Elliot Edizioni nella Collana “Raggi” pubblica per la prima volta in Italia “ Sulle rive dell’Hudson” (titolo originale Hudson River Bracketed, traduzione e cura di Massimo Ferraris) di Edith Wharton (New York, 24 gennaio 1862 - Saint-Brice-sous-Forêt, 11 agosto 1937), edito nel 1929.
Premio Pulitzer nel 1921 con L’età dell’innocenza, prima donna a conquistare il prestigioso riconoscimento, Edith Wharton, nata Edith Newbold Jones, discendente di un’antica e ricca famiglia di New York, amica personale di Henry James, ha regalato ai suoi lettori grandi pagine di letteratura, animate da personaggi maschili e femminili indimenticabili.
Non è quindi un caso se il cinema ha spesso saccheggiato i suoi romanzi per ottime trasposizioni cinematografiche, vedi L’età dell’innocenza, La casa della gioia e Ethan Frome. Narratrice di stupefacente talento, che visse tra l’America e l’Europa, qui Wharton ritrae una figura di un giovane dalla personalità complessa.
L’aspirante scrittore Vance Weston, nato e cresciuto nel Midwest, convalescente dopo una grave malattia, si reca da alcuni parenti che abitano nella valle dell’Hudson non lontano da New York. Vance rimane incuriosito e affascinato dai “Salici”, una vecchia casa che i cugini si sono impegnati a pulire e arieggiare.
Nella biblioteca della casa, inoltre, Vance viene colpito dalle prime righe di Kubla Khan di Coleridge, proprio mentre entra nella stanza Halo Spear, la giovane figlia, colta e disinibita, di una coppia di intellettuali, che introdurrà il nostro eroe nei salotti letterari di New York. È l’inizio, per Vance, di una nuova vita: riconosce di colpo le mancanze della sua educazione letteraria e si apre al potere del passato, deciso a esplorarlo invece di rimuoverlo.
Una curiosità: il titolo originale del romanzo fa riferimento a uno stile architettonico tipico di alcune ville della zona del fiume Hudson. Il termine fu coniato da Andrew Jackson Downing (1815-1852), celebre architetto paesaggista americano, nel suo libro Cottage Residences, Or, A Series of Designs for Rural Cottages and Cottage Villas, and Their Gardens and Grounds Adapted to North America, edito nel 1842.
Ed è proprio a questo stile, caratterizzato dall’uso di mensole come strutture architettoniche (brackets), torrette e altri elaborati elementi ornamentali che si ispira la facciata dei “Salici”, la casa dove Vance ebbe il primo fondamentale incontro con la grande poesia.
Il romanzo, ispirato agli inizi della carriera dello scrittore e poeta statunitense Thomas Wolfe (Asheville, 3 ottobre 1900 – Baltimora, 15 settembre 1938) è un affascinante sguardo sulla New York letteraria degli anni Venti del Novecento, ma è soprattutto la storia di un giovane provinciale idealista, impulsivo, egocentrico, che cerca di trovare la propria strada e realizzare i propri impulsi creativi nella grande metropoli tra errori e illusioni.
La lotta del tenace Vance per la conquista di un posto al sole in campo letterario avrà un seguito nel romanzo The Gods Arrive (1932).
“Dopo essere assurto a quelle altezze e aver scandagliato quelle profondità, restava ora al giovane Weston di decidere come sfruttare al meglio le sue diverse attitudini ed esperienze”.
Sulle rive dell'Hudson
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